“Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori“.
Così Pier Paolo Pasolini, tra i più influenti intellettuali del XX secolo, definiva il mondo del pallone in un articolo pubblicato su “Il Giorno” nel 1971. Poeti che esaltano il bello attraverso i propri movimenti, senza carta e penna, ma con tocchi vellutati al pallone, stigmatizzando il senso – del tutto sciolto e personale – di un’opera d’arte.
Segnare è un gesto autentico, il calcio in prosa vive sul gradino più alto del podio, quello intoccabile e puro, un Pantheon in cui non sono ammesse critiche ma solo parole d’encomio o canti celebrativi. Come quelli leopardiani, attraversati dalla febbrile ispirazione del “Giovane favoloso” di Recanati nel sublime “A un vincitore nel pallone”.
“Di gloria il viso e la gioconda voce,
Garzon bennato, apprendi,
E quanto al femminile ozio sovrasti
La sudata virtude.
Attendi attendi,
Magnanimo campion (s’alla veloce
Piena degli anni il tuo valor contrasti
La spoglia di tuo nome), attendi e il core
Movi ad alto desio.”
(estratto da “Canti”, V, di Giacomo Leopardi)
Versi carichi d’enfasi a punteggiare il racconto di uno sport primitivo e arcaico, lontano antenato del calcio di oggi ma legato da un’essenza comune: la libertà espressiva, che genera passione, licenza creativa, fascinazione, lirismo. Quella che sottolineava Johan Cruijff e intercettava Gianni Brera nei suoi scritti. La sintesi massima del calcio è il gol, apice del gioco, l’atto più entusiasmante che, citando il sommo Dante Alighieri, “move il sole e l’altre stelle”.
Fu proprio Pasolini a spiegarne il motivo: “Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti dei «goal». Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica”.
E nella giostra del calcio poetico si inserisce il volo acrobatico di Dany Mota in Genoa-Monza 2-3, premiato come “Goal of The Season 2023/24” dalla Lega Serie A su insindacabile giudizio del pubblico (battuto nel contest finale il centro di Folorusho in Verona-Juventus 2-2). Un riconoscimento meritato per il portoghese, autore di una rete superlativa per pensiero, coordinazione, tecnica ed esecuzione.
Dany Mota a Marassi: una rovesciata da Oscar
Nella missione eroica dei biancorossi a Marassi, al minuto 18 viene giù lo stadio. Colpani dialoga con Bondo e mette un cross arretrato per la conclusione dell’ala opposta, Dany Mota, smarcato e con braccio alto a invocare la sfera. Uno schema studiato in allenamento che, per ammissione di Raffaele Palladino nel post-partita, prevedeva una palla rasoterra nel mezzo, col centrocampista di turno, nello specifico Akpa-Akpro, a portare via l’uomo generando un corridoio di passaggio. Ma invece di andare incontro alla sfera, l’ivoriano indietreggia e non trascina con sé Frendrup che, a quel punto, ostruisce la traiettoria.
Francesco De Gregori nella sua canzone La leva calcistica della classe ’68 diceva che “un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. Quel giocatore è Andrea Colpani, che a Marassi pennella uno spiovente d’autore, morbido e liftato, la cilena di Dany Mota. Bicicletta, cilena,: un capolavoro balistico di suprema bellezza, tiro magico e sound perfetto del pallone come Cristiano Ronaldo nel 2018 in Juventus-Real Madrid 0-3.
Rete da figurina Panini per l’attaccante lusitano, non nuovo a prodezze di questo tipo. Come non ricordare la sua bicicletta nel quarto di finale di Euro Under 21 vinto dal Portogallo contro l’Italia di Nicolato.
Ma c’è un riferimento che impreziosisce ancora di più la rete del 47 biancorosso contro il Genoa: è quello all’iconica rovesciata (difensiva) di Carlo Parola in Fiorentina-Juventus del 15 gennaio 1950. Il famoso “gol da cineteca” o “d’antologia”, sezione aurea e composizione perfetta dell’immagine, quello che José Alfatini in telecronaca avrebbe definito da “pagina *n* del manuale del calcio” (con tanto di “incredibile amici” ad aprire il suo commento).
“I Like the Way You Kiss Me” disse il pallone a Dany Mota, sulle note dell’omonimo brano di Artemas. Voto 10 e lode per il portoghese classe 1998. Si, perché il suo gol resterà impresso nella storia del calcio italiano, brillando nei prossimi album da collezione e – si spera – nella memoria collettiva.
In alto: il “Goal of The Season 2023/24” di Dany Mota in Genoa-Monza 2-3 – Foto Favaro via Monza-News
BIO: Andrea Rurali
Brianzolo Doc, classe 1988. Da sempre appassionato di cinema, tv, calcio, sport e viaggi.
- Lavoro a Mediaset dal 2008 e attualmente mi occupo del palinsesto editoriale di Cine34.
- Sono autore del programma di approfondimento cinematografico “Vi racconto” con Enrico Vanzina e co-regista dei documentari “Noi siamo Cinema” e “Vanzina: una famiglia per il cinema”.
- Dal 2014 dirigo la rivista web CineAvatar.it (http://cineavatar.it/)
- Nell’autunno 2022 ho fondato la community Pagine Mondiali e nell’estate 2023 la piattaforma sportiva Monza Cuore Biancorosso.
- Da agosto 2023 collaboro con la testata giornalistica Monza-News, scrivendo le analisi delle partite dei biancorossi e partecipando alla trasmissione Binario Sport.
- Dal 2019 collaboro con la casa editrice Bietti, in particolare per la realizzazione di saggi sul cinema inseriti nelle monografie di William Lustig, Manetti Bros, Dario Argento e Mike Flanagan.
- Tra le mie pubblicazioni, il saggio “Il mio nome è western italiano” nel volume Quando cantavano le Colt. Enciclopedia cine-musicale del western all’italiana (F. Biella-M. Privitera, Casa Musicale Eco, 2017).