Dopo l’eliminazione dell’Austria, Svizzera e Turchia avranno il compito di sorprendere ancora. Se per i giovani turchi l’Olanda è un ostacolo arduo ma al momento indecifrabile e altalenante, l’Inghilterra rappresenta per la Svizzera un esame di maturità, dopo la vittoria convincente contro gli Azzurri.
È vero, siamo stati scandalosi, non abbiamo giocato, il nostro è un momento difficile e complesso, ma spesso si dimenticano gli avversari, l’altra variabile del gioco, che viene messa a tacere di fronte al nostro arrogante appellarci alla gloria di un passato che rischia di impolverarsi, se non verranno prese misure serie. Ma lasciamo l’Italia, per la quale fiumi di inchiostro avvelenati sono stati già versati. L’Inghilterra soffre anch’essa della sindrome dell’indecifrabilità che ha colpito un po’ tutte le big, eccetto la Spagna. Per fortuna degli uomini di Sua Maestà Saint Jude da Stourbridge ha trasformato una lunga e disperata rimessa laterale spezzata da Guehi, in una perla, la più bella di questo Europeo, una rete che resterà negli annali e che ha salvato Southgate da feroci critiche.
Oggi a Düsseldorf le due squadre si sfideranno in un match per nulla scontato e che vede gli inglesi favoriti, se non altro per il potenziale della rosa non certo per il gioco, e per i precedenti nettamente a suo favore. Solo tre le vittorie dei rossocrociati. Arbitrerà il nostro Orsato, non ci restano che queste magre consolazioni.
Ma come stanno le due squadre?
“Belief” è una parola che è ricorsa spesso in questi giorni e quello di Bellingham è parso un vero e proprio affidarsi alla credenza.
Southgate in questi giorni ha cercato di spronare l’ambiente attraverso le parole. Si è passati dalla costernazione alla gioia nel giro di pochi minuti. Al termine della partita contro la Slovacchia, dopo aver ammesso che la sua squadra aveva commesso degli errori soprattutto a livello difensivo, ha sottolineato come la vittoria contro la squadra di Calzona fosse un esempio di quello che accade in una competizione come gli europei, dove conta il carattere, il cuore e lo spirito.
La prova fornita dagli inglesi è stata al di sotto delle aspettative, per lunghi tratti imbarazzante. Gli inglesi, fino ad ora, hanno realizzato quattro gol ed espresso prove al di sotto delle attese. Southgate, confermando il suo 1-4-2-3-1, ha cambiato durante il torneo il compagno di reparto di Rice, per tre volte su quattro gare: Alexander-Arnold aveva giocato contro Serbia e la Danimarca, contro la Slovenia era toccato a Gallagher, infine contro gli slovacchi è sceso in campo Mainoo. Per il resto formazione ancora identica. L’invenzione di Bellingham ha sicuramente ridato vita alla nazionale dei Tre Leoni, ormai rassegnati ad aggiornare l’albo delle storiche figuracce, come ad esempio accadde, giusto per richiamare la più recente, ad EURO 2016, quando l’eliminazione venne per mano dell’Islanda.
C’è da dire che la Slovacchia è stata sfortunata nel subire il gol del pareggio nel finale, ma ha confermato la tendenza a calare alla distanza. Su quattro partite, gli slovacchi hanno subito tre rimonte. L’Inghilterra è stata brava a crederci, ad avere fede. Il gol di Bellingham è stata la scintilla che potrebbe aver cambiato il campionato degli inglesi, così come avvenne nel 1996 con il capolavoro di Gascoigne alla Scozia e come sei anni prima il gol di Platt al volo contro il Belgio sbloccò gli inglesi nel mondiale italiano. La scossa in realtà è scattata da subito, già dai primi minuti dei supplementari che hanno portato al raddoppio di Kane. Ma l’Inghilterra deve giocare meglio, cercare di trovare il modo di far coesistere Foden e Bellingham e produrre più occasioni da gol. La certezza intanto è il modulo che Southgate adotterà, l’ 1- 4-2-3-1, per il resto la formazione di partenza dovrebbe vedere la presenza di Gomez al posto di Guehi, in mezzo resta il dubbio su chi affiancare a Rice.
Yakin sembra avere le idee chiare e la sua Svizzera, vista in campo contro l’Italia, ha giocato a memoria. Gli elvetici hanno dominato il campo in lungo e in largo e senza Donnarumma il passivo sarebbe stato più pesante. L’Inghilterra è per la Svizzera la prova d’esame per capire la crescita che tutto il movimento sta conseguendo. Il ct svizzero è convinto di poter mettere in difficoltà gli inglesi e non rifiuta di ostentare sicurezza. Se la sua Svizzera è stata in grado di far tremare la Germania e di sconfiggere l’Italia, perché non dovrebbe battere gli inglesi? Tutti ora si attendono una grande partita dei rossocrociati.
Le aspettative sono alte.
Dalla sua parte il cammino fin qui fatto, che ha conosciuto forse il suo momento più complicato nella sfida alla Scozia. Poi la squadra è cresciuta in condizione e gioco. Gli inglesi apparsi spesso macchinosi dovranno stare attenti al dinamismo degli elvetici e agli inserimenti dei centrocampisti. Il gol di Freuler all’Italia è stato l’esempio lampante di come la Svizzera attacchi l’area con diversi uomini. È una squadra che ha segnato sette gol con sette uomini differenti, tutti su azione, e la difesa sembra poter reggere l’urto della forza offensiva degli inglesi, finora parsa latitante.
A differenza di Southgate, il tecnico di origine turca potrebbe presentare la 39ª formazione su altrettante partite sulla panchina della Svizzera. Per ora, gli elvetici hanno giocato un gran bel calcio e contro gli inglesi dovrebbe presentarsi con il confermatissimo Sommer tra i pali, Shär, Rodriguez e Akanji a formare la linea difensiva, Widmer, Xhaka, Freuler e N’Doye a centrocampo; in attacco Aebischer e Vargas a supportare la punta centrale Embolo.
I precedenti sono a favore degli inglesi che hanno affrontato altre due volte gli svizzeri ad un europeo: nel 1996, nella partita d’esordio di quell’edizione, le due squadre pareggiarono 1 a 1, nel 2004 invece netto fu il successo dei Tre Leoni per 3 a 0. Questa sfida è stata anche la finale per il terzo e quarto posto dell’ edizione di Nations League 2019, vinta dagli inglesi ai rigori.
La Svizzera non vince dalle qualificazioni ai Mondiali dell’82, da ben 43 anni. Scheiwiller e Claudio Sulser regalarono lo storico successo agli elvetici, Forse è tempo per la Svizzera di aggiornare le statistiche, Bellingham e compagni permettendo.
BIO: VINCENZO PASTORE: Pugliese di nascita, belgradese d’adozione, mi sento cittadino di un’Europa senza confini e senza trattati.
Ho due grandi passioni: il Milan, da quando ero bambino, e la scrittura, che ho scoperto da pochi anni.
Seguire lo sport in generale mi ha insegnato tante cose e ho sperimentato ciò che Nick Hornby riferisce in Febbre a 90°: ”Ho imparato alcune cose dal calcio. Buona parte delle mie conoscenze dei luoghi in Gran Bretagna e in Europa non deriva dalla scuola, ma dalle partite fuori casa o dalle pagine sportive[…]”
Insegno nella scuola primaria, nel tempo libero leggo e scrivo.