EURO ’24 – POST GARA – FINALE: SPAGNA – INGHILTERRA 2-1, LE FURIE ROSSE CAMPIONI D’EUROPA

Si tinge di rosso fuoco il cielo sopra Berlino, la Spagna vince per la quarta volta il trofeo continentale al termine di una partita tesa; chi si aspettava una passeggiata per gli uomini di Luis de la Fuente e’ rimasto deluso.

L’incontro non è stato bello se non nel secondo tempo, ed a sprazzi, sicuramente molto combattuto tra le due squadre che fin dall’inizio del torneo erano le più accreditate a giocarsi la finale, e cosi e’ stato.

I percorsi delle due protagoniste sono molto diversi: gli iberici scintillanti e perentori in tutto il torneo, gli inglesi balbettanti all’inizio ma comunque capaci sia di reagire sempre sia di ribaltare situazioni al limite della disperazione più di una volta con i suoi fuoriclasse …. e non puo’ essere sempre e solo fortuna.

C’era comunque grande attesa, specialmente dalla parte dei tre Leoni, per la prima volta a giocarsi una finale non in casa e provare a cercare quel successo che manca da troppo tempo, 58 anni. Per le Furie Rosse la possibilità di centrare il quarto successo continentale su cinque finali (una sconfitta nel 1984).

I leoni d’Inghilterra si sono schierati con il classico modulo 1-3-4-2-1: con Walker, Stones, Guhei trio di centrali a centrocampo e la novità Shaw (che alla fine scalera’ indietro per una difesa a quattro) al posto di Trippier a sinistra, Rice e Mainoo centrali di centrocampo, Saka sulla fascia destra, piu’ avanti Bellingham e l’estro di Foden a sostegno di captain Kane.

Le furie rosse di Spagna con il 1-4-2-3-1: davanti a Simon, Caravajal, Le Normand, Laporte e la rivelazione Cucurella, sulla mediana Rodri e lo sfavillante Ruiz più avanti Olmo ad inventare ed innescare il fantastico duo Yamal e Williams  con la loro gioventu’ e lo sconfinato talento in appoggio a Morata vecchio pirata dell’area.

Lo stadio Olimpico di Berlino e’ esaurito con oltre trequarti del pubblico di nazionalità inglese, l’ingresso delle squadre e’ un boato terrificante, nei volti dei giocatori delle due squadre il peso dell’importanza del match.

PRIMO TEMPO: come preventivabile il palleggio della Spagna fa da filo conduttore, la difesa inglese impeccabile chiude qualsiasi linea di passaggio grazie anche ad un ottimo Shaw che scala indietro facendo diventare la difesa a quattro e non disdegnando di portare palla nelle ripartenze, costringendo cosi Yamal a giocare non sereno grazie anche a Bellingham che spesso si sposta a destra.

Bene Rice e Walker che  contiene il più pericoloso degli iberici Williams.

La densità creata dagli uomini di Southgate in mezzo al campo sembra la mossa azzeccata.  Olmo fatica a creare gioco e Ruiz è meno brillante del solito, di contro Rice detta i tempi per le sporadiche ripartenze e Mainoo lo spalleggia, Foden gioca dentro il campo cercando un pertugio tra le linee che pero’ non arriva, Saka e’ sempre pronto nei ribaltamenti di fronte che mettono in apprensione la difesa spagnola; quando arretra la sensazione e’ che il match possa essere deciso da un colpo dei tanti fuoriclasse in campo.

Alla fine del tempo un momento clou: uno scontro fortuito tra Rodri e Laporte costringe il centrocampista alla sostituzione.

SECONDO TEMPO: l’uscita di Rodri per Zubimendi fa pensare ad un possibile sbandamento nell’assetto della Spagna, tutt’altro, i primi dieci minuti sono da squadra meravigliosa quale è: al 47° minuto pescato tra le linee, Yamal con un assist perfetto in diagonale sulla sinistra trova l’accorrente Williams che con un sinistro teso di prima intenzione batte Pickford.

La partita diventa un monologo, gli inglesi frastornati perdono le distanze e per tre volte la Spagna si divora il colpo del Ko: la prima con Dani Olmo che all’altezza del dischetto manda la palla fuori di poco alla sinistra di Pickford, la seconda controllo orientato di Williams che con un destro velenoso sfiora il palo ed infine con Yamal, che pescato sulla destra, di piattone, costringe Pickford al miracolo, poteva fare meglio.

Al 68° minuto Morata viene sostituito da Oyarzabal, Southgate risponde prima con Palmer per uno spento Mainoo ,ed a sorpresa con Watkins per capitan Kane e proprio al 73° minuto da una ripartenza in contropiede inglese un geniale colpo di Bellingham per Palmer che regala il pareggio all’Inghilterra con un preciso fendente di sinistro dai venti metri nell’angolo alla destra di Simon.

A questo punto tutti si aspettano un calo degli iberici ed un dominio fisico e psicologico degli inglesi, ma non e’ cosi, ancora Yamal all’82° minuto dopo un’ azione spettacolare con un interno sinistro fa volare ancora Pickford per l’ennesima parata, e’ evidente il dominio spagnolo che non permette più nessuna reazione da parte degli uomini di Southgate che ormai giocano solo con la forza dei nervi. Arriviamo così al minuto 86 , quando la rivelazione Cucurella con una incursione sulla sinistra mette un veloce pallone al centro area dove arriva Oyarzabal  che di piatto mette in rete per un vantaggio annunciato.

I minuti finali sono concitati, ma non fanno mancare una clamorosa occasione per l’Inghilterra, quando da un corner dell’Ave Maria, Dani Olmo sulla linea salva la sua squadra da un colpo di testa di Rice e condanna l’Inghilterra all’ennesima delusione.

La coppa va alla squadra più forte, che ha meritato il trionfo europeo con un percorso netto di sette vittorie su sette, ma piu’ che altro per avere espresso il gioco più spumeggiante e continuo nell’arco di tutte le gare, mettendo in mostra giovani dall’avvenire assicurato: Yamal che il giorno prima della finale ha compiuto 17 anni!! Talento pazzesco , Nico Williams, freccia sinistra spesso letale, MVP dell’incontro.

Un centrocampo con giocatori completi ed in continua ascesa: Dani Olmo, Rodri un maestro ed un Fabian Ruiz mai cosi determinante.

L’Inghilterra ha dimostrato specialmente il primo tempo compattezza ed una buona organizzazione ma come e’ un po’ calata la condizione fisica inevitabilmente e’ venuta fuori la maggior cifra tecnica degli avversari; probabilmente Southgate salutera’ i suoi ragazzi e la sensazione è che questa squadra avra’ comunque un futuro, non e’ arrivata in finale a caso come alcuni vogliono far pensare, tanti talenti interessanti potranno crescere ancora in un futuro prossimo e continuare a lottare per un trofeo che sta diventando un incubo senza fine, ma i talenti almeno là ci sono…

Spagna (1-4-2-3-1): Simon; Carvajal, Le Normand (83′ Nacho), Laporte, Cucurella; Rodri (46′ Zubimendi), Ruiz; Yamal (89′ Merino), Olmo, Williams; Morata (67′ Oyarzabal). A disposizione: Remiro, Raya, Navas, Vivian, Grimaldo, Fermín, Baena, Torres, Ayoze, Joselu. Ct. Luis De La Fuente.

Inghilterra (1-3-4-2-1): Pickford; Walker, Stones, Guehi; Saka, Mainoo (70′ Palmer), Rice, Shaw; Foden (89′ Toney), Bellingham; Kane (61′ Watkins). A disposizione: Trippier, Alexander-Arnold, Konsa, Gallagher, Ramsdale, Dunk, Gordon, Bowen, Eze, Gomez, Henderson, Wharton. Ct. Gareth Southgate.

Arbitro: François Letexier (Francia)
Marcatori: 47′ Nico Williams, 73′ Palmer, 86′ Oyarzabal
Note: angoli 9-2, ammoniti Kane, Olmo, Stones e Watkins, recupero 2’+4′

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997  lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70  e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .   

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