UN MILANISTA IN MAROCCO

“Innanzitutto, voglio esprimere tutta la mia gratitudine a Filippo, che mi ha permesso di raccontare la mia storia su questo blog”.

Milan, questo nome che occupa tutta la mia vita. Iniziai ad innamorarmi improvvisamente di questo club non appena ne vidi il logo.

Mio padre non è milanista e la città di Milano è a migliaia di chilometri da me, davvero un mistero!

Sulla porta della mia camera ho scritto: “La distanza è lontana, ma la passione la avvicina” , nel mio cellulare la sveglia ha le note delle canzoni della Curva Sud con l’immagine del logo del Milan che appare allo squillo. La maggior parte dei miei vestiti proviene dal Milan Store.

A proposito: qualsiasi milanista che dovesse venire in Marocco, è il benvenuto a casa mia: In cucina troverà l’accendino con il logo del Milan, se vorrà sapere l’ora guarderà l’orologio a muro e vedrà il logo del Milan, una foto del Milan 2007 è sullo sportello del frigorifero, ti sposti in bagno e troverai lo spazzolino con il logo Milan, il soggiorno è decorato con sciarpe rossonere e due foto autografate di Franco Baresi e Daniele Massaro, (che onore!). Ero la persona più felice del mondo quando il postino mi ha consegnato la busta firmata da capitan Baresi con il mio nome, così come sono stato felice quando mi hanno citato sul sito ufficiale del Club in occasione di un articolo in cui ho parlato di Milan Club Marocco.

Filippo Galli e Marco Simone mi hanno permesso di ospitarli in diretta in un programma che gestisco su Instagram in qualità di responsabile dell’account del Milan Club Marocco.

Posseggo alcune maglie (Clarence Seedorf, Ruud Gullit, Sandro Tonali, Marek Jankulovski) e delle foto o semplici pezzi di carta autografati (Gianni Rivera, Franco Baresi, Marco Van Basten, Lorenzo Buffon, Giovanni Galli, Daniele Massaro, Chicco Evani). Sono orgoglioso di averle ma, ad essere onesti, il pezzo più prezioso per me è la maglia del Milan di Paolo Maldini della stagione 1989. È stato un regalo meraviglioso da parte di una persona meravigliosa: mia nonna che, purtroppo, ci ha lasciati da poco.

Ma torniamo al 19mo Scudetto. È stato eccezionale perché è arrivato dopo qualche anno di attesa. Voglio ringraziare chi ha deciso di scrivere sulle maglie “Succede solo a chi ci crede” per celebrare il titolo. Ricordo benissimo che stavo guardando la prima partita contro la Sampdoria, dopo il cross di Calabria e il gol di Brahim Diaz ho gridato: “Questo è il primo gol che faremo in campionato, il primo gol del 19nnovesimo!”, l’ho detto involontariamente, ma perché avevo il cuore pieno di speranza: vincere il campionato!

In tanti l’hanno pensato e sperato ma, forse, sono stato l’unico milanista al mondo a dirlo!

Sul mio cellulare ci sono tutte le app delle trasmissioni radiofoniche italiane. Ne ho acceso una mentre ero in moto per ascoltare la partita, all’improvviso Giroud ha segnato, ho iniziato a urlare e ad usare la sirena dell’antifurto del motorino per festeggiare. La gente per strada non capiva niente!

Quando il Milan segna è una gioia immensa, non c’è altra cosa che mi faccia sentir meglio. Niente per me è paragonabile a un gol del Milan e sentire i tifosi, seppur da casa, che urlano. Questa emozione mi spinge a pensare che quando avrò la possibilità di essere a San Siro ne uscirò a fine partita con il mal di gola e senza più voce.

Poi è arrivato il giorno del derby, il 5 febbraio, e il goal di Giroud, il secondo, che ci regalò la vittoria. Mi misi a urlare e a parlare, non so come, un italiano fluente. Lo so, non ci credete, ma è successo!

E poi il goal di Tonali con la Lazio, il 24 aprile, a tempo ormai scaduto. Ricordo solo che quando ho visto la palla toccare il portiere della Lazio, Strakosha, ed entrare, sono caduto e non so quante volte ho urlato il nome di Sandro.

Sandro, l’ho conosciuto a Marrakech, ho viaggiato 3 ore in treno per approfittare della sua visita in Marocco e parlargli un po’.

Arriva la notizia: il Bologna ha battuto l’Inter, è il 27 aprile. Ho chiamato Radio Rossonera per rassicurare i tifosi: vinceremo lo scudetto!

Arriviamo all’ultima partita, contro il Sassuolo, in trasferta, il 22 maggio. La mattina presto, sono andato a prendere un mio amico che veniva da un’altra città per vedere la partita con noi, l’ho portato dalla stazione con la bici e ci siamo spostati a pranzo ma non siamo riusciti a mangiare, la tensione per la partita era terribile!

Sapete tutti com’è andata : Sassuolo – Milan 0-3 (17′ e 32′ Giroud, 36′ Kessie)

Appena terminata la partita, la gioia è stata travolgente, il giorno dopo un amico dall’Italia mi ha mandato una copia di tutti i giornali sportivi (La Gazzetta dello sport, Tuttosport e Corriere dello Sport) e me li sono divorati.

In estate ho avuto la fortuna di conoscere Antonio Vitiello, direttore di MilanNews.it, quando è venuto a trascorrere le vacanze in Marocco. Abbiamo parlato di mercato e, soprattutto, della migliore stagione sportiva che abbia finora vissuto nella mia vita!

Forza Milan, per sempre, dal Marocco!!!

6 risposte

  1. Carissimo Soufiane vivissimi complimenti per questo articolo a monumento Amarcord Rossonero. Anche il sottoscritto da adolescente essendo nato e vissuto a Roma ha dovuto fare una vera e propria battaglia per convivere da milanista nella tana del tifo giallorosso e biancoazzurro della capitale. Ma il trentenni Berlusconiano stracolmo di classe e trofei mi ha dato una grossa mano a vivere una vita sportiva in totale relax.
    Poi ha fatto seguito un decennio anonimo e pieno di amarezze
    (l’addio del presidente Berlusconi e l’insensato passaggio di mano

    ad una cordata filo asiatica).
    Ma con l’avvento del redentore Pioli il nostro Diavolo ha riacceso il camino ed ora, con l’avvento di Paulo Fonseca, ci auguriamo di raggiungere subito e toccando ferro l’agognata seconda Stella!
    Un caro abbraccio.
    Massimo 48

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