I RICORDI SONO LA STORIA

Le celebrazioni della Champions del 1994, il 125° compleanno che ricorre a dicembre, la stirpe Maldini in rossonero prima e in Nazionale poi, l’epopea Berlusconi, le vecchie glorie sui palchi di mille teatri, le immagini dei gol, dei trionfi, in quella videoteca gratuita che è il web: “i milanisti vivono solo di ricordi”, sfottono i tifosi avversari, ma anche gli stessi sostenitori rossoneri si arrabbiano l’un altro, rinfacciandosi vicendevolmente di pensare troppo al passato.

E però. Però. Quando si tratta di sbandierarla davanti alle nuove proprietà straniere, la storia e la tradizione del club, non si lesinano esempi affinché la cultura venga rispettata, affinché il romanzo continui. Quando si tratta di citare ai capitani di adesso quei decenni in cui i capitani furono solo Rivera, Baresi e Paolo Maldini, il calendario sembra essersi fermato. Il punto è questo: aprire i cassetti, spolverare le fotografie, sfogliare vecchi libri, rivedere quelle emozioni lontane, non è un esercizio fine a sé stesso. Anzitutto, mi dicono gli amici che hanno figli, significa insegnare ai giovani come è nata, cresciuta e coltivata una passione, perché altrimenti l’ultima generazione non sa bene cosa significhi vincere: dal 2011 in 13 anni il Milan ha conquistato solo 4 trofei. La bacheca si sta ingiallendo.

Forse in quella fiumana che invase Milano nel maggio del 2022 quei ragazzi qualcosa hanno colto, qualcosa hanno capito. In secondo luogo, riesumare i trionfi val bene anche per i giocatori di adesso: dovrebbe aiutare a capire che quei successi ripetuti, quella fame mai placata, quella voglia di vincere e vincere ancora, derivava da una forma mentis, dal pensiero fisso, dall’ambizione. Tutte cose assai diverse dall’ossessione. Non ho conosciuto al Milan, in 40 anni di frequentazione ravvicinata, giocatori ossessionati dalle coppe, dagli scudetti, ma fortemente legati a un’idea di professione, di serietà, di impegno che conducevano alla vittoria.

Sapevano vincere perché sapevano vivere settimane da atleti, in campo e fuori. Sapevano comportarsi in maniera adeguata alle velleità, ben sapendo che con il solo talento – e il fisico, magari – non si va lontani. Quando incontro quelle vecchie glorie a Trento, o su un aereo, in hotel, allo stadio per partite di esibizione, o li accompagno per presentare i loro libri, le loro biografie, insomma in qualsiasi occasione ci si ritrovi…li osservo  ricordare le loro imprese, studio il loro modo di stare insieme, il loro modo di vivere il gruppo. Magari anche con qualche malcelata gelosia, con qualche sommersa antipatia o insofferenza, ma la squadra, il concetto di vivere la squadra, è ancora vivo e ben presente ancora. Non si smarrirà mai.

I ricordi sono la storia, una storia che parla di sacrifici e di abnegazione, di lavoro e voglia di imparare, di affezione alla maglia, di organizzazione e rispetto delle tradizioni perché il Milan non è nato nel 1986: il Milan esisteva già e aveva vinto scudetti, Coppe dei Campioni, Intercontinentali.

Era già il Milan: Berlusconi, gli allenatori, i campioni che hanno fatto parte dell’epopea del Presidente di Arcore, hanno sempre avuto ben presente i ricordi, la storia del club che è sempre passata per meravigliose vittorie come per cocenti sconfitte. Tutto fa la storia. Ed è la storia che va ripetuta.

Oggi che i tifosi chiedono di vincere oltre che tenere i conti a posto, di migliorare il rendimento oltre che il brand, sviluppare il gioco oltre che il marketing, vincere a San Siro in attesa dello stadio futuro. Lo fanno ricordando le radici, le origini, i ricordi, la storia. Ed è giusto così: non smettiamo mai di sbandierare la storia, perché ha il colore del sangue che ci scorre nelle vene.

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 BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.

2 risposte

  1. La Storia Rimane Scritta Indelebile Per Sempre.E Noi Milanisti Sulla Nostra Storia Possiamo Campare Di Rendita.Forza Milan.

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