Questa settimana il titolo dell’articolo non è particolarmente originale, perché ricalca esattamente quello del libro di Franco Baresi edito per “Sperling&Kupfer”. Ho avuto l’onore di presentarlo con lui a Casa Milan nell’anniversario della morte (22 ottobre 1916) del fondatore del Milan, sir Edward Kilpin che dei rossoneri fu anche il primo capitano: leggendolo prima e poi parlando con Franco nella preparazione dell’evento, ho fatto scoperte molto particolari anche al di là degli originali contenuti del volume.
Per citarne qualcuna puramente statistica: il 2024 è il 50° anno di vita milanista di Baresi il quale varcò i cancelli di Milanello, per la prima volta nella sua vita, nel 1974. I giocatori con il più alto numero di presenze in maglia rossonera sono stati tutti suoi compagni di squadra: Rivera, Tassotti, Maldini e Costacurta. Con la maglia del Milan ha giocato 20 stagioni, di cui 15 da capitano. Scavando un po’ più a fondo, la sinossi è sorprendente perché nel libro il capitano parte dall’Amazzonia e dal film “Fitzcarraldo” (storpiatura degli indigeni che non riuscivano a pronunciare il nome del protagonista, Fitzgerald), passando per Libano, Giappone, Mongolia, per finire in Iran. Viaggi che Franco ha compiuto dopo aver smesso di giocare, tra campus, iniziative di Fondazione Milan, turismo, rappresentanza.
In Mongolia scoprì che gli stavano dedicando uno stadio da 100.000 posti… Mondi e realtà diverse, fuori dal campo, che hanno fatto riaffiorare i valori, l’educazione, la personalità di un uomo messo a dura prova già da ragazzino con la perdita dei genitori quando aveva 14 anni e che già si era dovuto rimettere in gioco nel pieno della sua carriera, quando nel 1981-82 una grave malattia (poi superata) lo tenne a lungo lontano dall’attività. I bambini sono i suoi interlocutori preferitI, adesso, quelli ai quali trasmettere esperienza, insegnamento, affetto, cura e attenzione. Altri assaggi significativi riguardano il suo incontro con ben 3 papi diversi e la grande sorpresa – a proposito – di ricevere le felicitazioni e gli auguri di Giovanni Paolo II alla vigilia del suo matrimonio con Maura, e poi quando da capitano del Milan depose un grande mazzo di rose sotto la curva del famigerato stadio Heysel dove avevano perso la vita più di 30 tifosi juventini, nella funesta finale di Champions contro il Liverpool.
Tra cristianità e senso della vita, Franco Baresi accompagna il lettore saltabeccando tra un episodio e un aneddoto di calcio (la finale Mondiale del 1994, gli scudetti del 1979 e del 1988), il rapporto con Silvio Berlusconi, campioni celebrati ma anche personaggi sconosciuti. E’ un cammino spontaneo, sincero, inedito come un ritratto dell’animo più che del personaggio, dell’uomo più che dell’atleta, del campione ritenuto uno dei più forti della storia nel suo ruolo e inserito nella Hall of Fame di tutti gli organismi specializzati di questo sport. Tolte le scarpe chiodate, sostituita la maglietta con la giacca e la cravatta, Baresi si è rimesso in gioco. Lo fa tutti i giorni, prima da allenatore, poi da dirigente, infine da ambasciatore. Pensando a nuovi progetti più che al passato, all’eredità umana da lasciare ai suoi successori, alle carezze da dare ai prossimi bambini che incontrerà, per palleggiare con loro e per parlargli.
BIO: Luca Serafini è nato a Milano il 12 agosto 1961. Cresciuto nella cronaca nera, si è dedicato per il resto della carriera al calcio grazie a Maurizio Mosca che lo portò prima a “Supergol” poi a SportMediaset dove ha lavorato per 26 anni come autore e inviato. E’ stato caporedattore a Tele+2 (oggi SkySport). Oggi è opinionista di MilanTv e collabora con Sportitalia e 7GoldSport. Ha pubblicato numerosi libri biografici e romanzi.
Una risposta
Caro Luca ti ringrazio personalmente per questo omaggio che hai voluto rendere ad uno dei capitani più celebri della storia del calcio. Franco Baresi varco’ per la prima volta quei cancelli di Milanello nel 1974 esattamente mezzo secolo fa lo stesso anno in cui il sottoscritto è coinvolto a nozze evento del quale, al pari del nostro eterno capitano, ne possiamo trarre un esauriente bilancio più che positivo. Auguri al nostro Franco ed ancora un ringraziamento alla sagace penna di Mr. Luca!
Massimo 48