Sara’ retorica ma il primo pensiero va immediatamente al famoso romanzo di fine 800 di Stevenson “Lo strano caso del Dottor Jekill e Mister Hyde” dove viene raccontata l’ambivalenza del protagonista in un continuo alternarsi delle sue personalità tendenti l’una al Bene, l’altra al Male assoluto.
La notte di Madrid….una di quelle notti che solo questa squadra in Italia riesce a regalare ai propri tifosi, aveva lasciato un segno profondo nelle illusioni del popolo rossonero sfinito dagli alti e bassi a volte preoccupanti di inizio stagione. L’impresa compiuta da Mister Fonseca e’ stata un capolavoro di tattica e gioco che ha annichilito il Real Madrid, la squadra di club più forte del Mondo, un gioco continuo e propositivo che onestamente erano anni che non vedevamo giocare in trasferta dalle altre squadre italiane, spesso tanto celebrate dalla stampa, ma capaci soltanto a mettere un pullman davanti alla loro porta. Stasera a Cagliari, purtroppo, e’ uscita fuori la parte oscura ,ed a tratti inquietante, che ne ha caratterizzato, fino ad oggi, la stagione.
La sorpresa della formazione e’ Francesco Camarda, il sedicenne di Milan Futuro stasera scelto per guidare l’attacco in sostituzione di Morata fermo per un colpo alla testa, per lui questa sera una grandissima occasione, per il resto Maignan in porta , al centro Thiaw e Pavlovic (quarta volta insieme) con terzini Emerson Royal e Theo Hernandez, in mediana Reijnedrs sempre piu imprescindibile e Fofana, dietro baby Camarda un trio di velocita’ e fantasia con Chukuweze, Pulisic ed un Leao tirato a lucido dalla notte madrilena.
Davide Nicola schiera una formazione senza Scuffet in porta ma, in particolare, priva del suo leader difensivo Minà, squalificato, insieme a Adopo per un 1-4-2-3-1 cosi’ composto; Sherry esordiente in porta, Zappa , Palomino , Luperto, Augello a costituire la linea difensiva, in mediana Makoumbou e Deiola con Viola, Zortea e Luvumbo in appoggio al centravanti Piccoli.
PRIMO TEMPO
Pronti via e la trasformazione oscura del Milan prende subito corpo: dopo un minuto e mezzo angolo di Viola, palla spizzata da Luperto e tiro in diagonale di Zortea che passa tra le gambe di molti giocatori e si insacca alla destra di Maignan…la posizione del giocatore cagliaritano completamente solo non sara’ un caso, anzi. Il Milan con difficolta’ riesce pero’ a reagire e, grazie ad una vera invenzione di Reijnders, manda in rete Leao che batte Sherri con un pallonetto delizioso. Il Cagliari continua ad essere pericoloso, le ripartenze caratterizzate da precisi lanci dalla trequarti colgono spesso impreparata la coppia di centrali Pavlovic-Thiaw apparsi spesso troppo statici. Gli esterni sardi corrono e trovano blanda resistenza nei corrispettivi rossoneri Theo e Emerson Royal, ne e’ la prova il gol annullato per fuorigioco a Piccoli dopo l’ennesimo lancio che coglie impreparata la linea difensiva rossonera.
Al 40′ ci pensa ancora uno scintillante Leao (interessante il suo spostarsi sovente dentro al campo) che lanciato con precisione da Fofana supera anche Sherri e deposita in rete il pallone del 2-1, sembrerebbe la svolta ma non e’ cosi: solito cross di Augello, palla che attraversa l’area, e Zappa, con un fendente preciso, scaraventa in rete ma, sulla traiettoria Viola, in fuorigioco, tocca la palla determinando l’annullamento del goal. Si va all’intervallo con più di una preoccupazione. La fase difensiva lascia a desiderare la difesa alta e’ un rischio che il Milan non puo’ permettersi, la manovra a tratti periferica e lenta vive piu’ delle invenzioni estemporanee dei centrocampisti che non frutto di azioni corali, per fortuna Leao fa …il Leao e riesce a coprire le falle, Camarda si vede poco anche perche’ poco servito.
SECONDO TEMPO
La ripresa si apre esattamente come il primo tempo, Zappa all’ ottavo minuto, complice uno scellerato passaggio indietro di Fofana, si invola in area e batte Maignan con un preciso piatto sul suo palo, imparabile??? Non ci siamo proprio. Il Milan sbanda ad ogni cross in area che sia un corner o un lancio dalla trequarti, quei lanci che dovrebbero essere di facile lettura diventano sovente fonte di preoccupazione per i due macchinosi centrali rossoneri. Addirittura è Camarda, poco prima di essere sostituito, a salvare sulla linea di porta un pallone pericolosissimo dopo l’ennesimo cross velenoso.
Fonseca pensa ai primi cambi inserendo Abraham per Camarda e Loftus Cheek per Chukuweze. E’ proprio Abraham che mette a segno il 3-2 dopo una bella girata di Pulisic non trattenuta da Sherri, sembrerebbe il colpo del KO, non sara’ cosi.
Il Cagliari, con grande coraggio, annusa le falle nell’organizzazione difensiva del Milan, intanto passato alla difesa a cinque che tanto bene aveva fatto pochi giorni prima, e, prima con Deiola spaventa i rossoneri con un tiro sventato da Abraham in ripiegamento poi, con il solito Zappa, a un minuto dal novantesimo, pareggia, con un’azione fotocopia delle precedenti che tanto avevano fatto male: cross di Augello dalla sinistra ed il terzino, scuola Inter, in serata di grazia calcia a mezza altezza all’incrocio dei pali con Theo che se lo perde completamente. Finisce 3-3 con la squadra di Nicola che avrà da recriminare.
Il Milan mostra cosi’ la sua faccia piu’ brutta, per certi versi inaspettata anche se temuta, contro una squadra non trascendentale reduce da tre sconfitte consecutive. La stanchezza per la partita di coppa non e’ e non deve essere un alibi. Vincere dovrebbe aiutare a vincere ma l’atteggiamento fin dall’inizio e’ stato sbagliato. Non e’ ammissibile partire costantemente da 0-1 ad ogni incontro, la coppia di centrali deve essere assolutamente scelta una volte per tutte.
Alcuni giocatori, Fofana e Theo (perche’ quella solita ammonizione inutile nel finale?) su tutti devono mantenere alta la concentrazione, in ogni partita. Per fortuna stiamo recuperando Leao, apparso in palla e lucido, e Reijnders, che si conferma faro del nostro gioco. Il derby e la notte del Bernabeu devono essere la normalità e non eventi casuali se non vogliamo rassegnarci a vivere una stagione a due facce proprio come il protagonista del romanzo di Stevenson.
IL TABELLINO
CAGLIARI (1-4-2-3-1): Sherri; Zappa, Palomino (28’st Wieteska), Luperto, Augello; Makoumbou (34’st Marin), Deiola; Zortea (34’st Pavoletti), Viola (28’st Gaetano), Luvumbo; Piccoli (34’st Lapadula). A disp.: Ciocci, Scuffet; Azzi, Obert; Felici, Jankto, Prati; Mutandwa. All.: Nicola.
MILAN (1-4-2-3-1): Maignan; E. Royal (36’st Musah), Thiaw, Pavlović, Hernández; Fofana, Reijnders; Chukwueze (21’st Loftus-Cheek), Pulisic (36’st Tomori), Leão (36’st Okafor); Camarda (21’st Abraham). A disp.: Sportiello, Torriani; Calabria, Terracciano. All.: Fonseca.
Arbitro: Fabbri di Ravenna.
Gol: 2′ Zortea (C), 15′ Leão (M), 40′ Leão (M), 8’st Zappa (C), 24’st Abraham (M), 44’st Zappa (C).
Ammoniti: 16’st Fofana (M), 46’st Hernández (M).
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
3 risposte
Come di solito articolo ben scritto. Meritavano di perdere, hanno corso di più e meglio, abbiamo seri problemi da continuità del concentrazione, e alcuni giocatori non all’altezza. Perdere con così precisa puntialita le marcature a ogni palla in area, è roba che non si vede neanche in Seconda categoria. Secondo me, il mister, che non reputo il primo colpevole, avrebbe dovuto partire con i 5 dietro, anche perché una squadra che ottiene un risultato così eclatante e meritato, acquisisce psicologicamente un’ autostima, che viene minata subito cambiandogli le carte in tavola, ben cosci di reimbastire un modulo che ha dato qualche gioia e parecchi dolori. Non capisco perché Musah(tra i migliori a Madrid), non sia stato confermato in partenza. Secondo me avrebbe dovuto passare a il 532 sul 2 a 1, visto i molteplici campanelli di allarme, passarci a un quarto d’ora dalla fine con i centrocampisti ormai sfiancati, non poteva dare l’ effetto sperato.
Camarda sarà sicuramente bravo, ma va impiegato con il contagocce(come usava con i giovani una volta), buttarlo nella mischia così potrebbe essere, controproducente per tutti.
Un Caro saluto a tutti.
Ben scritto e dettagliato come sempre, Stefano. Generosa allusione alla doppia personalita’; purtroppo ravvisata in altre squadre italiane e non; da attribuirsi a normali cicli di rilassamento psico-motorio od ad altre serie situazioni, chiamiamole pure “di costrizione commerciale”?
Grazie Mille Lucio