Il Watford F.С. e’ uno dei club più conosciuti della parte settentrionale di Londra ed ha una lunga e ricca storia sia dentro che fuori il calcio inglese, una storia che si intreccia tra tradizione musica e…Italia .
Il club è conosciuto dagli appassionati di calcio come gli Hornets (calabroni), un soprannome coniato dopo l’adozione dei colori dorati e neri alla fine degli anni cinquanta (in sostituzione dei colori azzurri), con lo stemma ufficiale del club modificato proprio per includere l’immagine di un calabrone chiamato “Harry the Hornet’ famoso cartone animato.
Tuttavia, sia lo stemma che le divise, furono successivamente cambiati di nuovo nel 1978 diventando gli attuali colori giallo e nero con l’immagine del calabrone sostituita da un alce, sebbene il soprannome Hornets persista tuttora.
La storia del Watford Football Club iniziò sotto il nome di Watford Rovers nel 1881 quando George Devereux de Vere Capell, conte di Essex e proprietario del Cassiobury Park, diede a un gruppo di ragazzi il permesso di utilizzare il proprio terreno per giocare a calcio; l’accordo iniziale prevedeva che la squadra non avrebbe dovuto giocarvi nessuna partita competitiva .
Nei cinque anni successivi la squadra infatti disputo’ soltanto amichevoli contro scuole e club locali. Nella stagione 1886-87, il Watford Rovers entrò nella FA Cup per la prima volta, ma fu subito eliminato nella partita di apertura.
Nel 1898 dopo pochi anni sotto il nome di West Herts, il club si fuse con un’altra squadra il Wаtfоrd Ѕt. Mary’s dando cosi’ vita all’attuale Watford Fc.
Nel primo decennio del ‘900 la nuova societa’ optò per l’ingresso nella Football League.
La crescente popolarità della Lega richiese un campo da calcio più grande e permanente e nel 1922 il club si trasferì da Cаѕsio Road a Vicarage Road, che è rimasto lo stadio attuale. Per moltissimi anni la squadra staziono’ tra la terza e quarta divisione, fino ai primi anni ‘70, quando la storia del club cambiò radicalmente con Reginald Dwight diventato una rock star mondiale con il nome di Elton John.
VICARAGE ROAD: IL MURALES DEDICATO A ELTON JOHN
Elton John decise infatti di comprare la sua squadra del cuore, quella squadra che vide la prima volta quando aveva 6 anni a Vicarage Road, con la promessa di farla diventare grande. Detto fatto, Elton divenne presidente nel 1973 e Chairman dal 1976: la prima mossa che fece fu di licenziare il manager Mike Keen sostituendolo con il trentaduenne allenatore emergente Graham Taylor che, nell’arco di sei anni, condusse gli Hornets dalla Quarta Divisione (la più bassa del campionato inglese per una squadra professionista) alla Prima, con la meravigliosa stagione 1982-83, culminata con il clamoroso secondo posto finale, dietro al Liverpool.
VICARAGE ROAD – IL MONUMENTO OMAGGIO AL MANAGER GRAHAM TAYLOR
In campo, c’erano il bomber Luther Blissett e il leggendario John Barnes (all’epoca diciottenne) ed è a questo punto che la storia del Watford si intreccia con il nostro paese e con tanto Milan.
IL MURALES DEDICATO A LUTHER BLISSETT ALL’INTERNO DI VICARAGE ROAD
Di origini giamaicane Luther Blissett, esordì diciassettenne nel Watford nell’annata 1975-1976, si affermò nella prima squadra sotto la guida dell’allenatore Graham Taylor durante la stagione 1977/78, quando i suoi sei gol in trentatré partite aiutarono gli Hornets a ottenere la promozione nella vecchia Terza Divisione. Altri ventuno gol seguirono nel 1978/79, quando il club di Vicarage Road vinse un posto in Division Two.
Tra i migliori marcatori del Watford nelle tre stagioni successive, segnò altri diciannove gol nella stagione 1981/82, quando gli Hornets conquistarono un posto nella massima serie per la prima volta nella storia del club. Ma la stagione clamorosa fu quella 1982/83 quando Blissett, con 27 reti, fu capocannoniere della First Division davanti ad un certo Ian Rush. Fu allora che il Milan, pieno di speranze, lo acquistò per la stagione successiva.
Il “Bombardiere Nero” purtroppo non andò bene rimanendo un solo anno. Blissett non riuscì ad ambientarsi nel nuovo paese ed al nuovo calcio venendo bollato come “bidone”, aggettivo esagerato per uno che aveva segnato oltre 100 reti in First Division e ne era stato il capocannoniere. Luther fu pero’ apprezzato per la sua bontà, gentilezza e simpatia, ed ancora oggi segue la squadra rossonera con grande affetto.
Il connubio Watford – Milan si ritrovera’ parecchi anni dopo, esattamente nel 2001.
La squadra inglese che dopo i meravigliosi anni 80 ripiombò nell’anonimato barcamenandosi addirittura tra la Second e la Third Division, grazie ancora a Graham Taylor, riassunto nel 1996 , riuscì negli anni successivi piano piano ad approdare nuovamente in Premier League dopo una doppia promozione, anche se, purtroppo, dopo un solo anno, retrocedette di nuovo in First Division.
Nel nuovo millennio la squadra venne affidata al nostro Gianluca Vialli.
Gianluca ormai forte delle esperienze vissute in Inghilterra, nelle nuove vesti di manager, si trovò a gestire una squadra molto interessante: il centrale svizzero Ramon Vega proveniente dal Celtic e il francese Blondeau dal Marsiglia che si unirono a Cox e Robertson in difesa, il centrocampista danese Nielsen, l’attaccante islandese Helguson e, tra gli altri, i giovani Jermaine Pennant e Paolo Vernazza entrambi di indiscutibile talento ma dal comportamento forse troppo esuberante. L’ultimo acquisto fu proprio quello di Filippo Galli, uno dei componenti della grande difesa rossonera negli anni di Sacchi e Capello, un calciatore che con la sua serieta’ e la sua grande storia potesse aiutare i compagni a tracciare il percorso alla squadra. Venne scelto, tramite il collaboratore Caricola che lo contatto’ telefonicamente.
Filippo, racconta che ricevette la telefonata mentre si trovava in vacanza in Australia. Impossibile dire no ad una simile opportunità così, ormai trentottenne, accetto’ quella sfida. Aveva l’opportunita’ di vivere un esperienza unica in un calcio di cui da sempre amava l’atmosfera. Rimarra’ un solo anno con gli Hornets, ritrovando nello staff, Ray Wilkins, compagno di tante battaglie in rossonero e un italiano, il preparatore atletico, Giovanni Vaglini con cui Filippo mantiene ancor oggi i contatti, lasciando un grandissimo ricordo a Vicarage Road sia ai compagni di squadra (fu eletto capitano) ma soprattutto ai i tifosi.
Pochi anni fa, ospite del club, venne invitato a fare il giro del campo, omaggiato con una standing ovation, ad ulteriore conferma di come l’uomo ancora prima del grande calciatore aveva lasciato un segno indelebile in questo club.
BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .