INFORTUNI, EMOZIONI E CONOSCENZA DI SÉ, OVVERO QUANDO IL CORPO NON “MENTE”

Campionato, coppe nazionali, Nations League, coppe europee: il tutto da ripetere in un loop che trova avvio ad agosto e prosegue fino a maggio. 

Il calendario calcistico più che mai denso di appuntamenti, arricchisce la vita degli appassionati che ogni giorno dell’anno possono apprezzare match di ogni genere e categoria. Ma dietro a tanto consumo e a tanto “spremere”, cosa accade agli attori protagonisti, quei calciatori costretti spesso a confrontarsi con il limite fisico e con l’esasperazione della prestazione: esattamente come una vettura, la metaforica macchina necessita di periodiche revisioni e di turni di riposo, anche per non incappare in infortuni seri e tali da pregiudicare il prosieguo della stagione.

È stato ampiamente dimostrato che l’allenamento mentale, insieme a quello fisico, contribuisce a migliorare le performances sportive, in virtù di quel collegamento profondo che esiste fra la parte meccanico-motoria e quella irrazionale, anche in modo da limitare gli stop forzati. Quando questi si manifestano, assumono modalità differenti e diversi livelli di gravità, rappresentando un serio ostacolo nella personale storia dell’atleta, non solo per la normale routine fisica dell’attività sportiva, ma anche per la carriera stessa, con una profonda influenza psicologica sull’autostima del calciatore, sulla sua fiducia e in generale sul suo benessere mentale. Prendiamo ad esempio l’impatto emotivo dell’esclusione, unito alla paura di un nuovo infortunio: questo può essere talvolta paralizzante e, di sicuro, destabilizzante. Ecco perché allenare la mente può alleviare i fisiologici sintomi di distress e discomfort psicologico nell’affrontare il percorso di recupero.

Mantenere un atteggiamento positivo durante il periodo dell’infortunio costituisce il dolby surround comportamentale che può permettere all’atleta di continuare a spingere in avanti sino al momento in cui non sarà completamente guarito e abile a riprendere gli allenamenti laddove questi si erano interrotti. In fase iniziale sentimenti di rabbia, risentimento, tristezza, frustrazione si alternano a generali energie negative; un calciatore mi confidò anni fa, di aver comprato guantoni e sacco da boxe per sfogare la propria frustrazione per gli infortuni ricorrenti. In fase iniziale. essere avviliti per l’infortunio è una cosa naturale. Rimanere però bloccati nella tristezza ostacola e rallenta. Sono d’accordo con i molti colleghi Mental Coach che impongono agli sportivi di non negare mai le emozioni e quindi di viverle appieno e di approfondirle per come sono.

Di queste sensazioni è altrettanto necessario circoscrivere un perimetro e mettere dei limiti all’” affogare” dentro ad esse e deve seguire, a stretto giro, la ripresa del controllo della situazione, in modo da iniziare ad allenare la proattività nel recupero, anche attraverso la tecnica della visualizzazione.

Mi piace l’espressione “controllare il controllabile”, per cui siamo solo noi, con i nostri atteggiamenti, le azioni, i comportamenti, i pensieri a determinare le nostre scelte e nella proattività si può scegliere di utilizzare il tempo dell’infortunio per lavorare su aree che in precedenza si erano trascurate: la flessibilità, il core, l’equilibrio generale…. E visto che c’è sempre qualcosa da migliorare, ecco che anche un evento negativo può acquisire una diversa sfumatura e diventare un’opportunità per affrontare e migliorare gli altri punti deboli che, una volta migliorati, ci faranno diventare una volta guariti, atleti migliori. 

Fisicamente questa cosa ci farà diventare più forti, e mentalmente ci aiuterà a spostare il focus dall’ossessione dell’infortunio e a sentirci più produttivi, più centrati e più resilienti.

Bio: Francesco Borrelli è un Mental Coach certificato Acsi – CONI. Oltre alla Laurea in legge presso l’Università degli Studi di Genova, si è formato in PNL attraverso corsi e Master conseguiti nell’ambito di aziende private di cui ha fatto parte. Negli anni ha coltivato la sua passione per lo sport scrivendo per testate giornalistiche liguri, oltre a svolgere il proprio lavoro di consulente d’azienda in ambito bancario. L’attività di Mental Coach lo porta da diverse stagioni ad accompagnare sportivi impegnati a preparare Olimpiadi e Mondiali, oltre a calciatori di tutte le età, agevolandone i rispettivi percorsi e seguendone tutta la trafila giovanile fino all’approdo in prima squadra. Il suo sogno è condividere come Coach il suo ufficio a fianco alla “palestra delle leggende” di Milanello con Ibra.

Contacts: fraborrelli40@gmail.com / IG. fraborre24_ / https://www.facebook.com/healthybrainnutrition / 0039 328 6212598

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