BEPPE VIOLA, LO STORICO GIORNALISTA ROSSONERO

Nato e cresciuto a Milano, ma di famiglia originaria della Sicilia, Beppe Viola, grande amico d’infanzia di Enzo Jannacci, divenne in breve tempo uno tra i più celebri giornalisti sportivi iniziando a scrivere a metà degli anni 50 nella città meneghina in collaborazione con l’agenzia Sportinformazione per poi passare, data la sua eccellente ed innovativa qualità di scrittura, così come l’apostrofo’ il grande Gianni Brera, negli studi della Rai nel 1961. 

Da quel momento in poi riuscì ad incrementare sempre di più i propri ascolti dovuti alla realizzazione di interviste radiofoniche post partita dei protagonisti, cui fecero seguito numerose clip televisive, allorquando negli anni ’70 divenne un vero e proprio personaggio della  “Domenica Sportiva” condotta dal compianto Adriano De Zan dal ’76 all’83.

Rimarrà celebre quella trasmessa alla vigilia di Natale nella Domenica Sportiva del Dicembre 1978 ed interamente dedicata a Gianni Rivera, con una sua lunga intervista e passata alla storia perché girata durante un viaggio in tram nel percorso dalla Milano centro fino allo stadio di San Siro. Sarà quella l’ultima stagione da calciatore del Golden Boy e primo Pallone d’Oro italiano Gianni Rivera che concluderà nella stagione ’78/’79 la sua carriera calcistica con il Milan, allenato da Niels Liedholm, e vincitore di quel decimo Scudetto, cioè di quella tanto agognata Stella attesa da tutto il popolo rossonero.

Il giornalista milanese, grande ed inesauribile narratore di calcio, “casciavit” fino al midollo, riuscì a tracciare un autentico solco nella storia del calcio italiano probabilmente da ricercarsi nelle origini salernitane, sbarazzine ed umoristiche del padre, incallito, eclettico scommettitore delle corse di  cavalli, e così Beppe Viola riuscì a trasformarsi oltre che in un eccellente giornalista, in un umorista, in un paroliere, in uno sceneggiatore, ed infine, last but not least, in un fedele, maniacale tifoso del suo Milan, del quale ne scrisse ben  13 libri. 

Beppe Viola narrerà spesso divertenti aneddoti. Alcuni saranno pubblicati sul noto mensile di fumetti ed illustrazioni “Linus”, dove farà sfoggio di tutto il suo humour meneghino/salernitano con numerose storie retrò di quella Milano “da bere” e di quel tempo che non c’è più… e laddove si poteva ancora fare un’intervista sul tram con Gianni Rivera, diventata poi una vera chicca cult nelle cineteche della Rai, ma ormai a disposizione di chiunque abbia voglia di respirare per una mezz’oretta un po’ di aria fresca di quei favolosi ed irripetibili anni settanta!

Beppe Viola morirà improvvisamente a soli quarantatré anni il 17 ottobre del 1982, mentre stava montando, per “La Domenica Sportiva”, il servizio sulla partita Inter-Napoli, terminata 2 a 2.

Dopo la sua scomparsa di cronisti di calcio ne sono nati e cresciuti a iosa, ma della sua geniale estrosità sapientemente condita da fantasiose scanzonature a tutt’oggi, nonostante amabili conduttori ed addetti ai lavori pontifichino nell’immediato gli accadimenti di un match nei media dei salotti televisivi, nei mondi di Tiki-Taka, Tik Tok e quant’altro, il primo quanto sconosciuto mattatore di turno, magari con l’unico scopo di alzarne la valutazione economica, a dispetto di quella celebre, genuina e datata intervista sul tram realizzato con un campione vero, dopo venti anni trascorsi sui campi di calcio, indossando solo due maglie la rossonera del Milan e l’azzurra della Nazionale, sudando, lottando, retrocedendo, conquistando scudetti, titoli, Coppe ed oltretutto la meritata ciliegina sulla torta targata primo Pallone d’oro italiano solennemente assegnato a Gianni Rivera nel Dicembre del1969.     Di quel vecchio calcio, ancora legato alla sfera di cuoio, i più anziani tra noi tifosi ne avranno, se pur nostalgicamente, ottimi e vividi ricordi; al contrario del periodo che stiamo vivendo, caotico, tecnologico, mistificato da VAR, calendari sempre più intensi e stressanti, procuratori con tariffe faraoniche…insomma ne abbiamo fin sopra i capelli e per giunta e per assurdo è come se un nuotatore si trovasse completamente immerso in una piscina  la cui acqua risultasse priva dei suoi elementi essenziali, quali ossigeno ed idrogeno e quindi senza alcun fondamento di senso vitale nell’ormai contorta e malsana era che il nostro amato calcio abbia mai attraversato! 

Di tutto questo il sottoscritto, ma forse solo per limiti di età, ed ovviamente con la speranza di essere prontamente smentito, ne avverte una profonda, incolmabile e desolante assenza. 

Grazie Beppe Viola! Ci sei mancato troppo presto ma tutti noi ti ricorderemo per sempre!

BIO MASSIMO BALDONI

Massimo 48 nasce a Roma nei primi anni del dopoguerra da mamma umbra e papà francese. Negli anni dell’adolescenza ama spesso frequentare l’agenzia di stampa ove il padre opera in qualità di telescriventista rimanendo particolarmente attratto dalla stesura  degli articoli nella redazione sportiva.

Si diploma Perito Tecnico in Telecomunicazioni e dedica tutta la sua vita lavorativa al settore radio elettronico in varie aziende. Poi, dopo i primi anni di grigia pensione, inizierà quasi per gioco a scrivere in qualità di blogger nella sezione Vivoperlei di Calciomercato.com dove oltre che di calcio si può scrivere di qualsiasi altro accadimento ad esso correlato. 

Viene insignito dal Direttore Stefano Agresti nella sede di CM a Milano con una targa risultando il miglior blogger dell’anno 2021 in quella specifica sezione.

Ora è alla ricerca di nuovi siti di scrittura, ed aver trovato l’incontro con “La complessità del calcio” con la regia di Filippo Galli è un’assoluta ed autentica vera chicca!

Buon Milan a tutti!

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