EMPOLI – MILAN 0-2: VITTORIA CONTRO TUTTI E CONTRO TUTTO

Un febbraio concitato quello rossonero: dopo la convincente qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, torna la Serie A: si gioca Empoli – Milan, valida per la 24a giornata.

Gli innesti del “mercato di riparazione” hanno avuto già grande impatto tanto in campo quanto negli spogliatoi. Più che riparazione, i movimenti rossoneri, tra entrate e uscite, somigliavano più a una rifondazione. Cinque in, cinque out e un sistema di gioco rivoluzionato in solo un mese di Conceićão. Le premesse per tornare a far bene ci sono e l’entusiasmo non tarda a riaccendersi nei cuori rossoneri.

Allo stadio Castellani di Empoli, le due compagini si presentano così:

EMPOLI (1-3-4-2-1): Vásquez; De Sciglio, Marianucci, Viti; Gyasi, Henderson, Grassi, Pezzella; Esposito, Cacace; Colombo. All.: D’Aversa

MILAN (1-4-4-2): Maignan; Walker, Tomori, Pavlović, Hernández; Musah, Fofana, Rejinders; Jiménez, Abraham, João Félix. All. Conceićão

Dirige l’incontro l’arbitro Pairetto della sezione di Nichelino.

Prima da titolare per Joao Felix: lo scavetto di mercoledì sera ai danni di Svilar, che abbiamo visto e rivisto, su assist del Bebote, deve aver convinto Conceicao nella scelta odierna.

Primo tempo

Prima frazione riassumibile in: lentezza e controversie. Piove a dirotto in Toscana. Il match inizia con un’intensità che fatica a decollare. Dopo soli 60 secondi, il Milan ha la sua prima occasione: Jimenez intercetta un disimpegno maldestro dell’Empoli, la palla arriva ad Abraham in area, che stoppa il pallone ma viene atterrato da dietro. Pairetto e VAR non rilevano alcun intervento irregolare, si prosegue.

L’Empoli si affaccia timidamente nella metà campo rossonera. Al 7’, un intervento killer di Cacace su Walker avrebbe meritato il cartellino rosso, ma l’asse Pairetto – VAR non è d’accordo. Un errore evidente: il fallo andava punito almeno con un cartellino giallo.

La situazione non migliora, con altri episodi controversi come l’ammonizione di Joao Felix per simulazione. Le difficili condizioni meteorologiche non aiutano, ma le scelte appaiono abbastanza casuali e poco coerenti.

Intorno alla mezz’ora, nell’Empoli esce Viti per infortunio dopo uno scontro con Jimenez. D’Aversa schiera in campo il promettente difensore georgiano Goglichidze, recentemente al centro di numerosi rumors di mercato.

Al 33’ arriva il primo grande brivido della partita: Colombo, smarcatosi bene, colpisce l’incrocio dei pali con un sinistro potente, che fa tremare il popolo rossonero. Il Milan, tuttavia, è lontano dai suoi standard e non riesce a rendersi pericoloso.

Vengono concessi 3 minuti di recupero, al termine dei quali il Milan ha una grande occasione con Theo Hernandez, fermato irregolarmente al limite dell’area da Henderson. La punizione del francese tuttavia non crea problemi agli Azzurri.

La fine del primo tempo segna una fase di gioco povera di emozioni, con il risultato che riflette una prestazione deludente da parte dei rossoneri. Troppo poco Milan e troppo poco calcio in questo primo tempo: ritmo spezzettato dalle continue interruzioni. Le uniche scintille verso la porta avversaria portano la firma di Felix e Musah.

Secondo tempo

Nel secondo tempo, Conceicao cambia volto alla squadra. Fuori Jimenez, Fofana e Abraham, dentro Gimenez, Pulisic e Leao, con un passaggio al 4-2-3-1 decisamente più offensivo. Gli effetti non tardano ad arrivare. Al 52’ Pavlovic prova la conclusione, ma è impreciso. Si accende anche la Theao: l’out di sinistra diventa sempre più pericoloso.

Al 54’, però, per il Milan arriva una brutta doccia fredda: Tomori viene espulso per somma di ammonizioni dopo un fallo su Colombo (l’inglese era già stato ammonito nel primo tempo per un intervento su Esposito). L’attaccante empolese era, però, in offside. Da regolamento il VAR non può intervenire. Il Milan rimane in dieci. Pessima, in questo caso, l’interpretazione di Pairetto e dei suoi assistenti.

Questa partita darà spunti importantissimi per regolamentare una volta per tutte l’utilizzo della tecnologia. È evidente che, nonostante le molteplici telecamere e persone addette alla revisione per garantire la correttezza e l’imparzialità dell’arbitraggio, esso abbia limiti e sia soggetto a interpretazioni che non sono più tollerabili. Una gestione discutibile, che non garantisce la giustizia tanto sperata.

Meno di dieci minuti dopo, l’Empoli rimane a sua volta in dieci uomini: Marianucci riceve il rosso diretto per un calcio volontario alle “parti basse” di Gimenez. La chiamata del cartellino è arrivata da parte del VAR. Tuttavia, durante questa on field review, viene vista anche un’irregolarità di Gimenez, che viene ammonito. Ed è strano vedere come il VAR possa conferire un cartellino giallo, quando pochi istanti prima non ha potuto rimuoverlo, nonostante la netta posizione di offside di Colombo. Ed è ancora più strano vedere ciò quando, nel primo tempo, non è stato utilizzato per il fallo pericoloso di Cacace.

Nonostante gli episodi controversi, tra cui un potenziale rigore su Theo Hernandez, il Milan trova finalmente il vantaggio: al 68’, Leao insacca di testa su cross di Pulisic, 0-1. Poco dopo, al 76’, Gimenez sigla il suo primo gol in maglia rossonera, firmando il raddoppio con una rete da centravanti puro. Il messicano riceve il rinvio di Maignan e lo fa sfilare verso Pulisic, che è bravo nel restituire il pallone al Bebote che si accentra e con un sinistro preciso batte Vasquez per lo 0-2.

Conceićão cambia gli interpreti per gestire il vantaggio: dentro Thiaw al posto di Reijnders e Terracciano (oggi compie 22 anni), per Joao Felix.

Il Milan gestisce, sfruttando le ripartenze per mettere ulteriore pressione sugli uomini di D’Aversa. Tuttavia la squadra toscana non molla: il neoentrato Konate, al 88’, sfiora l’1-2 con un tiro da fuori, ma la palla esce di poco.

Nel finale, il Milan resiste ai tentativi disperati dell’Empoli, che non riesce a riaprirla. Con quattro minuti di recupero senza emozioni, il match si chiude 0-2 in favore dei rossoneri.

Questa partita verrà ricordata più per gli episodi controversi che per il gioco espresso in campo. L’arbitraggio ha sollevato numerosi dubbi, con decisioni che hanno penalizzato entrambe le squadre, ma è stato il Milan, nonostante la scarsa prestazione nel primo tempo, a prevalere grazie a una significativa reazione nel secondo. Santiago Gimenez senza dubbio l’uomo partita, con il gol del raddoppio e la provocazione dell’espulsione di Marianucci.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene. Il Milan porta, con un po’ di fatica, i 3 punti a casa, espugnando il Castellani. Ora testa al Feyenoord, in Olanda non sarà una passeggiata e ci si gioca la permanenza nell’Europa che conta.

BIO: Luca Lazzaro nasce nel 1998 a Catania, Sicilia. Consegue il diploma al Liceo Linguistico, per poi proseguire gli studi all’Università di Catania, guadagnandosi il titolo di Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Il mondo del giornalismo sportivo lo affascina, tanto da avvicinarsi a ciò attraverso le sue due più grandi passioni: il calcio e le moto. Da qui nasce l’adesione al progetto Talent Scout sul calcio giovanile; le collaborazioni con Voci di Città per la MotoGP e Filippo Galli per il Milan. Alla fine del 2023 svolge la professione di social media manager e inizia la collaborazione con L’Urlo.

Una risposta

  1. Partita arbitrata malissimo. Credo che solo il Milan si debba lamentare, soprattutto per la incredibile non espulsione per il fallo di Walker e il fuorigioco di Tomori. Sul piano tecnico si nota un potenziale aumentato per la parte offensiva e il perdurare della fragilità difensiva. Calo evidente di Fofana. Bravo però Coincecao e coraggioso nelle scelte nonostante l’inferiorità numerica. Non va dimenticato che si giocava contro l’Empoli. Brutto l’approccio di Leao che a parte il goal di tutti gli attaccanti sembra in una fase di poca concentrazione. E con questi equilibri delicatissimi tra stravincere o prendere un imbarcata a nessuno è permesso di passeggiare per il campo . In generale, è un momento in cui c’è autostima e entusiasmo. Ma bisogna essere perfetti. Forza Milan!

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