CHAMPIONS LEAGUE PLAYOFF – ANDATA, FEYENOORD-MILAN 1-0: ROTTERDAM AMARA PER I ROSSONERI

FOTO DI COPERTINA DALLA GAZZETTA DELLO SPORT

Rotterdam….Stadio De Kuip… il Milan torna nell’impianto che lo vide protagonista di due finali di Coppa delle Coppe, nel 1968 con la vittoria contro l’Amburgo volando sulle ali di “uccellino” Hamrin e nel 1974 sconfitto dall’emergente Magdeburgo di Sparwasser. I rossoneri rinfrancati dalle due vittorie consecutive con la Roma in Coppa Italia e con l’Empoli in campionato, avevano stasera un match fondamentale contro i padroni di casa del Feyenoord per il prosieguo della stagione in Champions, assolutamente da non sbagliare per assicurarsi un ritorno a San Siro relativamente più sereno .

La nostra squadra, profondamente cambiata dalla sessione di Gennaio del mercato, aveva fatto presentire, nelle due ultime partite, nuove interessanti potenzialità, un assetto difensivo (stasera Thiaw per Tomori) più solido, compatto e affiatato grazie all’innesto del carismatico Kyle Walker,  ed un attacco scintillante grazie all’ormai celeberrimo quartetto dei “Fab Four” Leao, Joao Felix, Gimenez, Pulisic.

La sensazione che personalmente mi avevano lasciato, visti dal vivo a Empoli soprattutto nel secondo tempo, era quella di un reparto che quando inizia a “suonare” la sua musica diventa a tratti irresistibile; anche quando la squadra era rimasta in dieci vi era sempre la sensazione di pericolo costante per la difesa avversaria: con un Gimenez  graffiante, cattivo, padrone del reparto come da tempo non vedevamo la davanti, pronto a mordere ogni pallone.

Ieri sera però era diverso…eravamo in Europa.. e lo dovevamo sapere, il palcoscenico e l’avversario richiedevano massima attenzione e compattezza, tanti spunti dava l’incontro: da Gimenez, contro il suo recente passato, come sarebbe riuscito a assorbire l’impatto emotivo nel trovarsi di fronte quella squadra portata sulle proprie spalle a suon di gol fino a poche settimane fa’ e, come detto in precedenza, il nuovo Milan a trazione anteriore (forse troppo per l’Europa??) come avrebbe risposto. 

Gli olandesi da parte loro  si presentavano al match in una situazione non ottimale, anzi, l’esonero dell’allenatore Priske, alcune assenze importanti nel reparto difensivo ed il ritrovarsi il loro ex bomber di fronte, faceva pendere i pronostici dalla parte rossonera Sono proprio queste le trappole che spesso si palesano in situazioni simili e l’Europa insegna che i ritmi, la fisicita’ e il capovolgersi in un attimo di qualsiasi situazione può essere letale se non prendi immediatamente con grande personalità il comando del gioco. 

PRIMO TEMPO

La partenza e’ peggiore delle piu’ pessimistiche previsioni, al 3 minuto, dopo una buona ripartenza rossonera conclusa con un tiro centrale di Reijnders  sul ribaltamento di fronte degli olandesi un tiro in diagonale di Paixao,non irresistibile, sorprende Maignan che smanaccia a terra goffamente e la palla finisce in rete per il vantaggio Feyenoord. Il Milan in evidente difficoltà, non riesce a riorganizzarsi, sempre in ritardo sulle seconde palle, macchinoso e lento in attacco con i suoi uomini piÙ creativi che non riescono mai a trovare un pertugio per una palla filtrante o un’invenzione. Sulle ali non riusciamo mai a sfondare, Pulisic in serata non brillante, la catena Theo Hernandez e Leao spesso piu’ portata a sporadiche azioni personali che propensi a cercare una coralità di gioco, tutto questo, con  il risultato di lasciare completamente privo di rifornimenti Gimenez, in avanti, ben marcato da Beelem.

Il Feyenoord, da parte sua, grazie ad un’aggressione costante ed a un modulo di gioco estremamente flessibile: 1-4-3-3 in fase di attacco con letali sovrapposizioni anche dei terzini,  pronto a trasformarsi in un 1-4-5-1 in fase di ripiego difensivo, solidissimo, bravo nell’ostruzione delle porzioni centrali del campo che di fatto inibivano il nostro gioco offensivo.

I rossoneri in palese difficoltà riescono solo al 30 minuto a confezionare un paio di situazioni favorevoli: una con una percussione di Leao, l’altra su un tiro troppo centrale di Joao Felix, che svaria tra le linee spesso irretito dalla gabbia olandese che non gli permette alcun spunto vincente.  Addirittura al 37 minuto ancora dalla destra con il solito Paixao, vera spina nel  fianco, i nostri avversari sfiorano il raddoppio con un tiro maligno che colpisce la traversa. Il Milan ha un’enorme occasione poco dopo al 39 minuto quando un contropiede solitario di Leao viene vanificato dallo stesso portoghese che incespica davanti al portiere olandese e permette il recupero del difensore.

SECONDO TEMPO

La ripresa si apre sulla falsariga del primo tempo, con un Feyenoord pimpante, trascinato dall’indiavolato Paixao che semina il terrore, ogni volta che punta la difesa rossonera, ben supportato da capitan Timber.

Le nostre ripartenze sempre lente e problematiche: Joao Felix partendo dalla destra trova più palloni giocabili, ma non riusciamo ad essere ficcanti, Leao e Pulisic sottotono e Gimenez completamente oscurato dalla difesa olandese, non riescono a creare pericoli se non un tiro di Reijnders sopra la traversa al 71 minuto.

Due minuti dopo il solito  Paixao ruba palla a Walker e prova il jolly da 60 metri… palla fuori. Le sostituzioni negli ultimi dieci minuti , Abraham e Camarda per Leao e Gimenez non portano scossoni alla partita che scivola via verso la fine salvo un tiro di piatto all’88 minuto di Joao Felix, parato senza problemi da  Wellenreuther.

Finisce cosi’ con una brutta sconfitta del Milan, il primo round di questo Playoff.

La prima considerazione che balza all’occhio è chiaramente quella sui “Fab Four”: personalmente penso che in Europa, dove il gioco è estremamente piu fisico e aggressivo, schierarli tutti contemporaneamente più Reijnders sia un po’ troppo azzardato, almeno non per tutta la partita. Vero è che stasera vista la squalifica di Musah numericamente a centrocampo eravamo corti; la seconda è un po’ il solito refrain: occorre più determinazione in particolare da parte di Rafa Leao al quale manca sempre l’ultimo tocco di palla …..quello decisivo e, nel caso specifico di stasera, maggior sacrificio a difendere in maniera collettiva, visto proprio lo schieramento sfacciatamente offensivo che eravamo costretti a mettere in campo.

Niente è perduto, a San Siro ci vorrà un altro Milan, ma bisogna assolutamente credere in una rimonta che sembra alla nostra portata. Il Feyenoord e’ una buona squadra, che gioca con impegno ed intensità e merita grande rispetto. Noi siamo il Milan ed abbiamo tutto per poter recuperare il gol di svantaggio e passare questo playoff.

FORZA MILAN .

TABELLINO

FEYENOORD-MILAN 1-0
Marcatori: 3’ Paixão

FEYENOORD (1-4-3-3): Wellenreuther; Read (dal 79’ Mitchell), Beelen, Hancko, Smal (dal 70’ Bueno); Moder, Milambo, Timber (dal 79’ Osman); Hadj Moussa, Ueda (dal 46’ Carranza), Paixão (dal 85’ Ivanušec). A disp.: Andreev, Ka, ‘T Zand, Van Den Elshout, Giersthove, Redmond. All.: Bosschaart.

MILAN (1-4-2-3-1): Maignan; Walker, Thiaw (dal 60’ Tomori), Pavlović, Theo Hernández; Fofana, Reijnders; Pulisic (dal 60’ Chukwueze), João Félix, Leão (dal 83’ Abraham); Gimenez (dal 83’ Camarda). A disp.: Sportiello, Torriani; Bartesaghi, Gabbia, Terracciano. All.: Conceição.

Arbitro: José María Sánchez (Spagna).
Ammoniti: 51’ Thiaw, 57’ Smal, 62’ Timber
Recupero: 3′ 1T, 6’ 2T

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997  lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70  e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .   

7 risposte

  1. Analisi della partita perfetta, nulla da dire!
    E’ il solito, fastidioso e irritante refrain: questa squadra non sa dare la svolta ad una stagione che non cambia. Leao come al solito indolente e snervante, Hernandez che pensa più alla capigliatura che al campo, il classico Godot che non arriva. Ci si è messo pure Maignan ha rovinare la serata, può capitare, d’accordo, ma capita nel momento meno opportuno, nella serata in cui quel risultato mai si schioderà.
    E allora San Siro diventerà il primo crocevia serio di questa Champions che non piace a nessuno ma che guardiamo per abitudine.
    Bravo Stefano, complimenti!

  2. Altro gran bel pezzo Stefano, complimenti! La tua analisi mi trova in sintonia ma aggiungerei una sottolineatura a mio avviso basilare per il nostro Milan. Al di là del regalo confezionato dal non più imbattibile Maignan, c’è da considerare che il neo Fab Four che tanto metaforicamente ricorda i 4 moschettieri del Re, non riuscirà mai a duellare alla pari con l’avversario se il suo elemento più rappresentativo non si trovi in perfetta forma fisica e mentale. Alludo a Rafael Leao che su 10 gare ne fa una da 9, due da 6 e le altre sette da 3!
    D’Artagnan era grande in tutti i duelli se pur ben supportato da Athos, Portos e Aramis, ma lo stato dell’arte attuale nel Diavolo nonostante le buone (anche se alterne) prestazioni di Gimenez, Pulisic e Joao Felix vengono vanificate dalle mancate e fattive percentuali di chiusura per parte dell’eclettico quanto funambolico e tratti irritante Leao. Con la sua eventuale dipartita nel mercato estivo si potrebbe mettere altri validi tasselli nella ns. rosa che ha bisogno di un fantasista valido e che sbagli 1/2 gare su 10,un giocatore alla Zaccagni per fare un esempio… ma di calcio c’è chi ne capisce molto di più e allora… sperem!!
    Un caro abbraccio.
    Massimo 48

    1. Perfettamente d’accordo con te. Mi permetto anch’io un’appjnto al nell’articolo di Stefano. Lui è troppo buono e ha detto che Leao ha incespicato davanti al portiere. No! Leao non ha tirato rinunciando con ogni probabilità a un gol “facile perchè voleva rientrare, saltare inutilmente l’avversario e forse anche il portiere e depositare la palla in meta come a rugby. Roba da arredto. Se lo acessi datto io on prima categoria mi avrebbero sostituito all’istante e i miei compagni mi avrebbero cazziato pesantrmente. Personalmente sono stufo di Leao. Se in squadra ci fosse stato qualche senatore come dico io, negli spogliatoi avrebbe passato momentanei.

  3. Grazie Stefano per le tue considerazioni ed I puntuali riferimenti storici.
    Certo, è stato un azzardo la Fab Four dal primo minuto, spero che sia di insegnamento per le prossime partite (salvo utilizzo alla Mourinho!).
    Saluti

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