Adesso gli alibi sono finiti, una squadra che vuole ambire a traguardi di una certa importanza non può buttarsi via per due leggerezze di uno dei suoi uomini più rappresentativi, due superficialità che di fatto fanno virare la lancetta del nostro barometro stagionale verso la parola “fallimento”. Una parola che fa venire i brividi solo a pronunciarla per chi tifa e soffre per questa squadra, milioni di appassionati, un intero popolo.
In due partite di Champions, assolutamente da non sbagliare, con due squadre tutt’altro che trascendentali, siamo riusciti a farci Harakiri da soli, dilapidando un consistente montepremi qualificazione di decine e decine di milioni per il mancato passaggio diretto agli ottavi della manifestazione e gettato via una partita che si era incanalata fin da subito su una strada che sembrava spianata. Inaccettabile da chi veste questi colori.
Il Milan si presentava con una formazione sfacciatamente offensiva: Conceição rischiando molto decideva di lasciare Fofana in panchina e schierare Reijnders con Musah in mediana, i quattro Fab davanti, Pulisic ,Joao Felix , Leao ed il Bebote dietro la solita linea difensiva con Thiaw e Pavlovic baluardi del centro difesa, Theo a sinistra, Kyle Walker a destra.
Squadra giovanissima per il Feyenoord con il consueto 1-4-3-3, con al centro dell’attacco la punta Redmond (classe 2006), infortunato capitan Timber, elemento importante per il gioco degli olandesi.
PRIMO TEMPO
Partenza al fulmicotone dei rossoneri che dopo 57 secondi passano in vantaggio con il Bomber Gimenez che corregge in rete una torre di Thiaw su pennellata di Pulisic.
La pressione continua con una galoppata di Walker all’8 minuto, che vede Reijnders a rimorchio, tiro secco sopra la traversa; la squadra gioca bene, sciolta: Pulisic ispirato, Felix galleggia tra le linee del Feyenoord vivace ed anche luiispirato, Leao punta e salta sempre l’uomo come solo lui sa fare, Reijnders un po’ più bloccato per dare consistenza alla mediana con Musah. Dietro difesa alta con Pavlovic leader e padrone di qualsiasi pallone nella nostra metà campo. Fa piacere vedere il nostro gioco così fluido, con gli uomini tutti in movimento, spesso scambiandosi posizione come al 18 minuto, quando Gimenez pesca dentro l’area Joao Felix che tira alto.
E poi al 24 minuto, il vivace Felix con un bel tiro parato con difficoltà dal portiere del Feyenoord sulla cui respinta Theo Hernandez, in corsa, colpisce il palo esterno.
Il Feyenoord non riesce ad uscire, il pressing rossonero inibisce ogni loro iniziativa, l’ultima occasione della prima frazione è al 42 minuto quando una bella imbeccata di Joao Felix libera Leao al tiro che viene respinto da Wellenreuther, due minuti dopo purtroppo la prima grande ingenuità di Theo Hernandez che strattona vistosamente ed inutilmente un giocatore olandese, giallo pesantissimo per il francese in diffida e presagio funesto del prosieguo dell’incontro.
SECONDO TEMPO
Il Milan inizia arrembante alla ricerca del gol qualificazione ed al 47 minuto Theo Hernandez in percussione dalla sinistra mette un cross teso a centro area, i rimpalli non favoriscono Joao Felix che perde il tempo per concludere, la palla va a Walker il cui tiro secco viene parato.
Al 50 minuto, l’episodio che cambia l’andamento della partita: ancora Hernandez protagonista: entra in aerea e cade prima del contatto con il difensore, l’arbitro lo vede e fa scattare il secondo giallo come da regolamento e la conseguente espulsione. Fermo restando l’eccessiva fiscalità dell’arbitro sul secondo cartellino, il peccato originale nasce dalla superficialità con la quale è stata presa la prima sanzione, inammissibile a questi livelli.
Il calcio mostra il suo volto più spietato: il Feyenoord prende coraggio con il passare dei minuti ed al 72 minuto Hugo Bueno pesca con un preciso cross il nuovo entrato Carranza che di testa batte Maignan e pareggia.
Il resto della partita è solo confusione e arrembaggi sterili che non portano nessun pericolo alla difesa olandese.
Arriviamo al fischio finale, che entra come un coltello infuocato nel nostro costato: si chiude nel peggiore dei modi la nostra Champions, si chiude in una maniera che il popolo rossonero non merita.
Adesso rimane la corsa al campionato e ad una Coppa Italia da onorare, perché, ripeto, chi veste questi colori deve sudare sino allo sfinimento per qualsiasi obbiettivo. La stagione non è finita, fuori l’orgoglio tutti; societa’, tecnico e squadra, testa bassa già da domani in allenamento, per salvare il salvabile e tornare a testa alta sul livello che deve competere a chi veste la maglia dell’A.C Milan.
SEMPRE FORZA MILAN
TABELLINO
MILAN-FEYENOORD 1-1
Marcatori: 1’ Santiago Gimenez, 73’ Carranza.
LE FORMAZIONI:
MILAN (1-4-2-3-1): Maignan; Walker, Thiaw, Pavlović, Hernández; Musah (dal 83’ Chukwueze), Reijnders (dal 83’ Abraham); Pulisic (dal 63’ Bartesaghi), João Félix, Leão; Gimenez (dal 71’ Fofana). A disp.: Sportiello, Torriani, Gabbia, Terracciano, Tomori, Camarda. All.: Conceição.
FEYENOORD (1-4-3-3): Wellenreuther; Read, Beelen, Hancko, Smal; Moder, Milambo, Bueno (dal 75’ Stengs); Hadj Moussa (dal 87’ Mitchell), Redmond (dal 64’ Carranza), Paixão. A disp.: Andreev, Ka; Giersthove, ‘T Zand, van den Elshout, Ivanušec, Osman, Sliti. All.: Bosschaart.
Arbitro: Szymon Marciniak (Polonia).
Ammoniti: 22’ Moder, 44’ e 51’ Theo, 76’ Joao Felix, 90’+3 Mitchell.
Espulsi: 51’ Theo.
Recupero: 1′ 1T, 5’ 2T.

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
8 risposte
Sorvolo su Theo perché hai detto te con pacatezza, io lo sarei molto meno, (dico solo che se avessi fatto una cosa del genere in prima categoria mi sarei beccato una una bella multa oltre che gli improperi dei compagni), voglio soffermarmi senza polemica su Conceicao: giuro che ho urlato alla TV di toglierlo dopo la prima ammonizione, perché sapevo quasi matematicamente che ci avrebbe lasciato in dieci. Al resto della squadra non mi sento di dire niente, abbiamo perso per una bambinata
Hai ben detto Stefano nell’incipit del tuo pezzo…. la lancetta del nostro barometro stagionale si posiziona sulla parola:Fallimento!
È chiaro ed evidente che ora tutta la nostra acrimonia si sfoghi a caldo sullo scalpo rosa delle follie commesse dallo scriteriato Theo Hernandez ma a bocce ferme troveremmo facilmente le concause di questa debacle nelle scellerate partite affrontate con Pochezza inaudita tanto a Zagabria quanto a Rotterdam.
E forse, Concecao in primis, pensava di ribaltare i risultati come accaduto in Arabia con Juventus ed Inter. Eppure queste due squadre non sono certamente inferiori a Dynamo Zagabria e Feyenord, ma questo purtroppo è lo stato dell’arte del nostro povero Diavolo!
Buona serata.
Massimo 48
grazie come sempre Massimo per la tua puntuale disamina e complimenti per Radio rossonera vi seguo
Sorvolo su Theo perché hai detto te con pacatezza, io se scrivessi cosa penso in questo momento lo sarei molto meno, (dico solo che se avessi fatto una cosa del genere in prima categoria mi sarei beccato una una bella multa oltre che gli improperi dei compagni), voglio soffermarmi senza polemica su Conceicao: giuro che ho urlato alla TV di toglierlo dopo la prima ammonizione, perché sapevo quasi matematicamente che ci avrebbe lasciato in dieci. Al resto della squadra non mi sento di dire niente, abbiamo pareggiato, quindi perso, per la bambinata di un singolo.
Stefano, sono d’accordo, la stagione è fallimentare ma la squadra deve onorare la maglia lottando per i prossimi obbiettivi. . Credo che a
fine campionato sia necessaria una importante riorganizzazione di squadra e dirigenza.
grazie Alessio sì bisogna onorare la stagione assolutamente con tutta la forza possibile
Sono d’accordo con te, Stefano! La stagione assume i connotati del fallimento societario e tecnico. La società ha provato a rafforzare la squadra a gennaio con dei colpi che possono essere una buona base per il futuro, provando a rimediare le scelte fatte nella sessione estiva ma non è bastato. Gimenez è l’attaccante che ci mancava, i numeri lo dicono. Ingiustificabile a quei livelli a farsi ammonire così come ha fatto Theo che ha rovinato la sua e la prestazione del Milan. A mio modesto parere, avrei tenuto in campo Gimenez, sostituito poco prima del pareggio, perchè stava maturando il pareggio del Feyenoord che è arrivato, inevitabilmente. Ovviamente Conceicao è stato costretto a mettere Abraham.
Ora dobbiamo risalire in campionato, non basterà aver vinto un trofeo, e provare ad andare avanti il più possibile in Coppa Italia.
grazie vincenzo