SESTRI LEVANTE – MILAN FUTURO 1-2: SECONDA VITTORIA CONSECUTIVA

Per la prima volta in stagione la nostra squadra B completa una mini-serie di due partite vincenti. La situazione resta tuttavia complicata e per rimanere nella categoria occorrerà giocare (e vincere) partite tutt’altro che facili.

Nelle ultime sette partite, cioè da quando è subentrato a Daniele Bonera come allenatore del Milan Futuro, Massimo Oddo ha ottenuto tre sconfitte, due vittorie, due pareggi. Un totale di otto punti per una media di 1,14 punti a partita che, proiettata sulle 34 partite giocate, ci porterebbe a circa 39 punti, cioè proprio sul limitare superiore della zona playout. Nel cammino di Oddo pesa particolarmente la sconfitta con il Legnago Salus alla 29esima giornata: è vero che si trattava del primo match della nuova conduzione tecnica, ma è anche vero che a un certo punto eravamo in vantaggio di un gol e di un uomo contro l’ultima in classifica. Tre punti facili, di cui forse sentiremo la mancanza.

Un piccolo record

Intanto, per tornare a un passato più recente, sabato 5 aprile si è registrato un fatto nuovo: la seconda vittoria consecutiva. L’avversario era il Sestri Levante, altra squadra invischiata nella lotta per la salvezza, con 26 punti contro i nostri 27, che giocava in casa. Oddo ha disegnato il suo consueto 1-3-5-2, ma con una novità importante in attacco: davanti a Lapo Nava, infatti, si muoveva la solita linea a tre comandata da Camporese affiancato da Coubis e Minotti e un centrocampo a cinque (o a quattro, a seconda dei movimenti di Alesi, libero di alzarsi verso la trequarti), con Malaspina centrale, Branca e il già citato Alesi mezzali, Jimenez (squalificato in serie A) e Quirini esterni. Davanti, quasi Oddo ci avesse letti, la soluzione che abbiamo a lungo invocato: Camarda in compagnia di Magrassi, cioè due punte vere, capaci di alternarsi nelle sponde, nei rientri, nella profondità, con Camarda decisamente più mobile e più tecnico palla al piede e Magrassi più alto e più fisico.

Gol mancato…

La partita potrebbe mettersi subito in discesa quando al primo minuto Camarda riceve da destra una buona palla da Quirini e colpisce con il suo piede migliore, il destro, da buona posizione, ma spedisce alto sopra la traversa. Purtroppo il Sestri Levante è più concreto al 6’ quando conquista un calcio d’angolo e spedisce la palla in porta con il difensore Montebugnoli che anticipa tutti. Il primo tempo si sviluppa con diverse occasioni per il Milan: in una, Camarda supera quasi tutta la difesa tranne l’ultimo uomo; poi Alex Jimenez con un gran destro al volo centra in pieno il palo, con il portiere totalmente fuori causa. Ci provano anche Alesi di sinistro e Magrassi di testa: il Milan, insomma, ha tutta l’intenzione di giocarsela, mentre il Sestri fa di tutto per rallentare i ritmi del gioco, grazie anche a un arbitraggio rivedibile.

Tanti cambi

Nel secondo tempo Oddo interrompe l’esperimento dell’attacco pesante e sostituisce Magrassi con Ianesi; entra anche Bozzolan al posto di Minotti, che va a comporre un’insolita difesa a due e mezzo, visto che Bozzolan non è un braccetto ma un terzino sinistro. Al 59’ altro doppio cambio: entrano Sandri e Sia al posto di Branca e Quirini. Non è facile interpretare le mosse di Oddo (già prima giocavamo con tre terzini e due centrali), ma per quello che ci pare di capire Sandri va a fare la mezzala (o, a questo punto, l’interno di un centrocampo a quattro) insieme a Malaspina, mentre Alesi diventa il quarto di sinistra a centrocampo, con – e questa è la novità più interessante – un vero attacco a tre formato da Camarda con Ianesi e Sia ai lati. Ma, indipendentemente dai giocatori e dalle posizioni, è evidente che Oddo vuole provare a vincere una partita che rimane in salita più per l’atteggiamento ostruzionistico dei liguri che per un’effettiva superiorità nel gioco.

Il colore rosso

E infatti la nuova posizione defilata a sinistra porta bene ad Alesi, che al 68’ converge verso il centro del campo e, con una facilità di calcio quasi innaturale, lascia partire un gran destro da fuori area sul quale il portiere sestrese Guadagno non può fare niente: davvero complimenti a questo giocatore che ha piedi buoni, velocità di esecuzione, testa lucida e capacità di adattarsi a posizioni diverse. Il Milan Futuro ci prova ancora senza risultato, finché all’82’ Cominetti sembra colpire al volto Coubis a palla lontana. È difficile capire bene che cosa sia successo, ma il risultato ha il colore rosso: quello del sangue che esce dal labbro del difensore milanista e quello del cartellino che raggiunge il giocatore sestrese. E i meriti di Andrei Coubis – che spesso abbiamo indicato come uno dei giocatori più imprevedibili (non sempre in senso positivo) di questa squadra – non sono finiti. All’84’ il poderoso ex-capitano della Primavera rossonera lascia partire un destro che non sembra irresistibile ma che, forse perché rimbalza più volte sul terreno, costringe il portiere avversario a una respinta abbastanza goffa, cu cui si avventa Ianesi che mette in porta senza fatica. La rima (Alesi-Ianesi) è salva, la partita quasi: subìto il gol, il Sestri è costretto a risvegliarsi dal suo torpore primaverile e, come è ovvio, tenta un po’ di forcing nel finale di partita e nel lungo recupero. Adesso tocca al Milan perdere un po’ di tempo (Nava lo fa così bene che viene ammonito), mentre Camarda, sempre affamato, spedisce di poco alta la palla che avrebbe potuto chiudere la partita, o magari addormentarla. Conoscendo l’indole un po’ folle dei nostri ragazzi (abbiamo già perso in undici contro dieci), c’è da trattenere il respiro. Ma questa volta la partita finisce senza danni.

Una squadra normale

Come abbiamo già scritto altre volte, nel corso degli ultimi mesi questa squadra è via via diventata più “normale”, dove per normale intendiamo meno nervosa, meno fallosa, meno distratta e più incline a giocare. È diventata, insomma, una squadra capace di giocare in questa categoria con maggiore credibilità. Certo, i punti fatti sono così pochi che basta una vittoria (o una sconfitta) per dovere riconsiderare qualsiasi conclusione, ma quello che si vede in campo inizia a essere più equilibrato e razionale. Molto hanno fatto le scelte di mercato di gennaio: sarebbe stato bellissimo, ma forse velleitario, affrontare il campionato con una squadra di soli ex-Primavera, e del resto già nella rosa iniziale qualche fuoriquota c’era (Longo e Fall, ad esempio). L’avvento degli esperti Camporese e Branca in modo particolare, ma anche di Ianesi e di Quirini, hanno dato equilibrio tattico ed emotivo, togliendo pressione ad alcuni giocatori più giovani. La seconda scelta vincente è stata riportare Camarda stabilmente in questa rosa, nella quale si sta finalmente inserendo non solo con i gol fatti (che restano cinque, tre in campionato e due in Coppa Italia C), ma soprattutto con il carattere e la personalità dell’attaccante che vuole la palla per tirare in porta. Un po’ di merito, infine, va dato anche a Oddo (e a Tassotti) che senza aver portato grandi novità tattiche (l’1-3-5-2 era già stato varato da Bonera) forse ha dato un po’ di stabilità e di esperienza a questa rosa.

Il futuro del Milan Futuro

E adesso? Nel momento in cui scriviamo, il Milan Futuro è ancora pienamente invischiato in zona playout retrocessione, quartultimo a 30 punti, con la quota salvezza oggi rappresentata dall’Ascoli a 39 a tre partite dalla fine, la prossima delle quali contro la forte Ternana (seconda a 70 punti!) che ha appena sostituito il “nostro” Ignazio Abate con Fabio Liverani, cui faranno seguito altri due clienti scomodi come Gubbio (decimo) e Vis Pesaro (quinta). Insomma: l’obiettivo sembra essere quello di rimanere nel pacchetto playout con le nostre forze, cioè facendo del nostro meglio nelle tre partite rimanenti e poi eventualmente disputando i playout che vedranno coinvolte le squadre dal 16esimo al 19esimo posto, con norme (e variabili) che esamineremo in futuro. Se proprio dovesse andare male (ma speriamo di no) si aprirà il complesso tema dei ripescaggi.

Personalmente mi auguro che questo esperimento di “squadra B” possa proseguire anche nei prossimi anni: inutile dire che serviranno una pianificazione migliore, un management più adatto alla categoria, scelte chiare fin dall’inizio per irrobustire la squadra senza snaturarne il ruolo di “acceleratore di talenti”. Cioè tutto quello che – guarda caso – è mancato quest’anno anche alla prima squadra e in generale alla società. Per la società Milan – per ammissione degli stessi top manager, da Scaroni a Furlani – la stagione 2024-2025 è stata di “trial and error”, di tentativi e di errori. Un anno storto, frustrante, assurdo si può tollerare, purché dagli errori qualcuno impari.

BIO: Luca Villani è nato a Milano il 31 gennaio 1965. Giornalista professionista, oggi si occupa di comunicazione aziendale e insegna all’Università del Piemonte Orientale. Tifoso milanista da sempre, ha sviluppato negli anni una inspiegabile passione per il calcio giovanile e in particolare per la Primavera rossonera. Una volta Kakà lo ha citato in un suo post su Instagram e da quel momento non è più lo stesso.

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