Primavera 1978, il nostro Milan si apprestava a chiudere al quarto posto il campionato di serie A al termine di una stagione con alla guida il “Barone” Nils Liedholm, una squadra rivitalizzata dopo anni bui (a parte la vittoria in Coppa Italia nel 1977) dagli innesti di giovani provenienti dal Monza: Antonelli e Buriani, protagonisti la stagione successiva della conquista dello scudetto della Stella. Quella primavera del 1978 alla radio risuonava un motivo destinato a fare epoca cantato da un’interprete straordinaria, Patty Pravo e, il titolo della canzone si chiamava “Pensiero Stupendo”.
Molti si chiederanno, specialmente i più giovani, cosa c’entri questo parallelismo con la nostra squadra, lo spiego immediatamente, mi e’ venuto immediatamente spontaneo non per il testo della canzone, con i protagonisti in tutt’altre faccende affaccendate, ma per il suo titolo.
Inutile girarci intorno, perché ne parlano tutti i giornali ma, il “Pensiero Stupendo” per noi popolo rossonero ha solo un nome e cognome: Re Carlo Ancelotti, le probabilità di riuscita di un eventuale ritorno sono praticamente vicine allo zero, ma perché non sognare quella briciola di possibilità?
Poi c’è la cruda realtà…oggettiva, spietata, che vede la società ancora nello stucchevole sfoglio della margherita dai petali infiniti per la scelta del Direttore Sportivo, i nomi sono i soliti, superfluo stare a menzionarli di nuovo, certo è che l’attesa non fa che creare un po’ di sconcerto nel popolo rossonero per il frenetico ping pong di candidati che entrano ed escono dalla corsa alla posizione.
Infine la nostra squadra, rinfrancata dalla bella prestazione di Udine con il nuovo modulo, che ci aveva dato una quadratura e compattezza, forse ancor prima mentale che tecnica, centrocampo coperto e sicuro, un Theo rinfrancato e arrembante un attacco sciolto ed incisivo con tante soluzioni viste le diverse caratteristiche dei suoi attaccanti, modulo riproposto stasera contro l’Atalanta, una partita fondamentale per due motivi: il primo per la classifica in campionato dove un eventuale risultato positivo ci avrebbe rilanciato per la corsa all’Europa League, il secondo perché propedeutica alla partita dell’anno, contro l’Inter nel ritorno di Coppa Italia.
PRIMO TEMPO
La partita inizia su ritmi sostenuti, con i bergamaschi che giocano con il loro consueto uomo su uomo asfissiante, dando subito velocità alle proprie azioni, il Milan rimane dietro coperto più attento a non rischiare che a costruire, la nostra fase offensiva è abbastanza sporadica e approssimativa, con alcuni errori di esecuzione del passaggio che spesso ci fanno perdere palloni. L’Atalanta gioca alta con i tre centrali sempre sulla linea della metà campo, Ederson diga invalicabile è pericoloso di testa al 16 minuto, Lookman pronto a puntare Jimenez sulla sinistra e Cuadrado alto a destra, Pasalic svaria tra le linee della trequarti smistando il gioco, Retegui si muove dentro la nostra area cercando spazi che fortunatamente non arrivano, ma il pallino del gioco nei primi trenta minuti è loro e soffriamo un po’ il loro possesso palla.
I nostri ragazzi forse troppo bassi e attendisti faticano a fare gioco, Reijnders costretto ad abbassarsi per iniziare la costruzione dell’azione, Pulisic è fuori dal gioco, sulla sinistra un po’ meglio con Theo e Leao che si cercano, ma è al 30 minuto la nostra prima fiammata: De Roon perde palla, Reijnders lesto lancia Leao che si infila in mezzo al campo grazie al movimento classico di Jovic a creare spazi, Bellanova recupera disperatamente, l’arbitro vede un fuorigioco inesistente di Rafa. Il Milan pian piano prende campo e coraggio, la giocata in verticale per Leao sembra l’unica arma per far male all’Atalanta, troppo poco, non giochiamo male ma non possiamo concedere quasi il 70% di possesso palla. Al 44 minuto l’occasione colossale per Jovic che, pescato da Jimenez, a centro area fa un bellissimo movimento che lascia sul posto Bellanova, il suo tiro però termina a lato. Finisce la prima frazione con i rossoneri in crescita.
SECONDO TEMPO
Ottimo avvio dei rossoneri che nei primi 15 minuti con personalità prendono la metà campo dei bergamaschi, due volte Reijnders al 46 e 51 minuto é pericoloso prima con un incursione in area, poi con un bel tiro ribattuto; un minuto dopo l’occasione migliore con Leao: Jovic lavora un bel pallone vede Rafa sulla sinistra, lo serve e il suo tiro strozzato per poco non diventa un assist per Pulisic che arriva con un attimo di ritardo. Al 54 minuto; Tomori in proiezione offensiva entra in area e mette una palla meravigliosa in area che però non trova nessuno dei nostri. Da segnalare un fallaccio di Cuadrado su Theo proiettato a tutta velocità sulla fascia punito con l’ammonizione, non voglio essere troppo di parte , ma per un entrata simile Pavlovic prese il rosso.
Gasperini cambia, e la mossa è un chiaro messaggio, escono Djmsiti, Cuadrado e Zappacosta dentro Kossounou, Ruggeri e Toloi. Lo spostamento in avanti di Bellanova come esterno alto ci punisce. Al 62 minuto, Retegui viene pescato da un lancio preciso, con il nostro centrocampo in colpevole ritardo sul ripiegamento difensivo, apre per Lookman che crossa proprio per Bellanova in proiezione offensiva sponda di testa per l’accorrente Ederson che, completamente perso dai nostri giocatori, di testa batte Maignan, bella azione, ma servita su un vassoio d’argento.
Subiamo psicologicamente il colpo, rischiando più volte il tracollo con Lookman, che al 68 e al 71 minuto, con la nostra squadra spaccata in due, vola verso la nostra porta, per fortuna i suoi tentavi sono deviati dalla nostra difesa. Ancora più clamorosa l’occasione di Retegui al 74 minuto, sempre con Lookman protagonista libero di volare sull’out sinistro il cui cross basso viene deviato maldestramente dal centravanti neroazzurro a fondo campo. I cambi del Milan con Sottil, Felix e Abraham al posto di Pulisic, Jimenez e Jovic (perche’ fuori???) non portano i frutti sperati, anche perché i ragazzi ci mettono qualche minuto ad assestarsi in campo con un modulo estremamente offensivo. Qualche minuto dopo entrano anche Chukuweze e Gimenez. Non costruiamo più niente risultando vaghi e sfilacciati, tranne nell’occasione in cui Felix “cicca” malamente il tiro da ottima posizione. Un tiro che un giocatore di livello aveva l’obbligo di sfruttare in tutt’altra maniera.
Finisce così un partita giocata in modo troppo remissivo, con una discreta reazione nel finale di primo tempo e ad inizio ripresa: non possiamo lasciare tutto quel possesso( con punte sino all’80%) ad una squadra come quella di Gasperini che ti aggredisce e percuote. La nostra reazione seppur buona in alcune fasi del match risulta spesso leziosa e lenta nella fluidità dei passaggi e di conseguenza del gioco, cerchiamo sempre il tocco in più spesso fatto in maniera poco precisa.
Chi entra dove assolutamente dare di più, Gimenez ha la faccia e la postura triste, deve reagire e non abbandonarsi agli eventi. Tra pochi giorni giocheremo la partita della stagione, il ritorno di Coppa Italia, tiriamo fuori tutto e giochiamocela dando tutto, senza alcuna paura. Troveremo un Inter arrabbiata, per la sconfitta subita a Bologna, che non mollerà un centimetro. Sarà importante essere attenti, determinati e cinici.
Ci sono precedenti positivi quest’anno, crediamoci!
FORZA MILAN!!!
TABELLINO
MILAN – ATALANTA 0-1
Marcatori: 62′ Ederson (A)
LE FORMAZIONI
MILAN (1-3-4-3): Maignan; Tomori (83′ Chukwueze), Gabbia, Pavlovic; Jimenez (75′ Joao Felix), Fofana, Reijnders, Theo Hernandez; Pulisic (75′ Sottil), Leao (83′ Gimenez); Jovic (75′ Abraham). A disp.: Torriani, Sportiello, Florenzi, Bartesaghi, Terracciano, Thiaw, Musah, Bondo. All. Sergio Conceiçao
ATALANTA (1-3-4-1-2): Carnesecchi; Zappacosta (59′ Kossounou), Hien, Djimsiti (59′ Toloi); Bellanova, de Roon, Ederson, Cuadrado (59′ Ruggeri); Pasalic (80′ De Ketelaere); Retegui (91′ Suleman), Lookman. A disp.: Rui Patricio, Rossi, Suleman, Samardzic, Brescianini, Maldini. All. Gian Piero Gasperini
Arbitro: Piccinini di Forlì.
Ammoniti: 56′ Cuadrado (A)
Recupero: 2T 5′

BIO: Stefano Salerno nato a Livorno classe 1963, vivo a Firenze dal 1997 lavoro nel campo delle Telecomunicazioni, sono milanista dalla nascita appassionato di calcio inglese dai primissimi anni 70 e sostenitore della squadra dei 3 Leoni .
12 risposte
Sempre preciso e puntuale il tuo commento, carissimo Stefano! Raccontare il Milan di questa stagione resta un’impresa quasi titanica. Mi piacciono i paragoni calcistici e penso che si possa trovare un associazione con la stagione 1997/98 per diversi motivi. Il presente dice che non si sono vinte partite alla portata non tanto per la forza del rivale, piuttosto per lo stato di forma con il quale si sono presentate al nostro cospetto. Questa Atalanta si poteva battere tranquillamente, come poteva farsi contro la Juventus nel match di andata e contro l’Inter nel derby di andata di Coppa Italia perché forse qualche gol in più si potevano segnare quest’Inter che dovrà pure tirare il fiato, e si è visto ieri… Per il resto solite considerazioni, cambi difficili da capire, squadra senza il giusto mordente…resta la Coppa, meno prestigiosa, ma che in questa congiuntura storica darebbe una carica importante. Forza Milan
“Ci sono precedenti positivi quest’anno, crediamoci!”
Questa è la frase di commiato al tuo ineccepibile articolo, come sempre del resto, e direi l’unica password valida per accedere all’ultimo posto in Europa e limitare i Titanici danni commessi da dirigenza, staff tecnici e uomini in campo.
L’eventuale vittoria di mercoledì equivarrebbe, con un accapponante e storico flashback, alla nave Carpatia che ricevendo il disperato SOS del Titanic ne limito’ il disastro umano totale, come quello che del resto si configurerebbe nel caso di una ennesima sconfitta.
Se pur in preda ad un autentico attacco asmatico, voglio milanisticamente credere ad un Diavolo galleggiante e vincente!
Buona pasquetta e un forte abbraccio!
Massimo 48
Grazie Massimo per l’apprezzamento all’articolo, il Milan proprio perché e’ il Milan ha l’obbligo di crederci..sarà difficilissimo…ma da come ne usciremo da questa partita a prescindere dal risultato finale si dovrà fare una valutazione definitiva su Tutti tecnico/ giocatori…loro andranno on campo a rappresentarci
Grande Stefano! …partita raccontata e letta benissimo, ci sono errori da principianti, non prevedono una ripartenza, Gabbia, che rompe la linea a metàcampo e non fa fallo, non evitando di lasciare una.ptateria dietro, Rejinders e Fofana che non si curano dell’ inserimento di Ederson, Theo che non marca in area come si dovrebbe e il centrale che non scala sulla torre, errori di piazzamenti distrazioni, incapacità di concentrazione, cose che non si vedono in Prima categoria. Sostituzioni tardive e imbarazzanti. Penso che continuando sulla linea finora dimostrata, faranno come al solito una bella cortina fumogena sul DS, poi prenderanno uno che costi poco, e così faranno con l’ allenatore. Spero fortemente di sbagliarmi.
Un abbraccio a tutti i milanisti
grazie Fabio, purtroppo come cerchiamo di alzare il nostro ritmo in attacco finisce sempre che perdiamo compattezza dietro il gol pur nella grande capacità bergamasca ha denotato una serie di mancanze difensive permettendo a Ederson di presentarsi solo soletto al gol
Grazie Vincenzo, sì difficile ma comunque sempre bello, il calcio e ‘ ciclico da ottimista inguaribile continuo che pensare che la situazione possa cambiare, sarà fondamentale non sbagliare le scelte DS ed allenatore in primis e dopo allestire una squadra con un proposta di gioco concreta e propositiva
Commenti sempre puntuali e condivisibili.
Spero anch’io nel ritorno di Carletto e che non prevalgono le solite ragioni di bilancio.
Il gol è stato preso quando hai provato a vincerla, nel momento apparentemente migliore poiché sbilanciati in avanti. Forse le partite da vincere erano altre.
Incrociamo le dita per la coppa italia! Buona giornata
grazie Alessio e’ vero eravamo partiti bene il secondo tempo, il problema e’ sempre il solito venuto fuori puntualmente..la non perfetta disposizione, come spingiamo un po’ rischiamo sempre di disunirci cosa puntualmente avvenuta … speriamo per la Coppa.
Parlare delle prestazioni del Milan è quasi impossibile. Prevalgono rabbia e sconcerto. E ‘ una squadra poco concentrata e poco vogliosi, guidata da un allenatore non all’altezza. Nell’azione del gol l’Atalanta si è mossa alla perfezione ma davanti si è trovata undici sparring partners che che le hanno consentito di mettere in pratica lo schema senza frapporre ostacoli lo come succede in allenamento. Siamo questi, ma la cosa che più mi spaventa è che non riesco a vedere un progetto per il futuro che prima ancora dell’acquisto di giocatori vincenti e vogliosi dovrebbe prevedere un rinnovamento delle basi societarie necessarie per costruire una squadra. Il Milan non manca tanto negli interpreti di campo, che è una cosa che periodicamenteci può stare, il Milan manca nello spirito di chi lo dirige. Non vedo come questa cosa possa cambiare al momento. Speriamo. Forza Milan
Grazie Gianluca analisi ineccepibile sul gol preso, brava Atalanta ma molli e mal disposti noi in fase difensiva, se non creano una struttura societaria congrua velocemente rischiamo di arrivare alla prossima stagione già con il fiato corto.. gli altri stanno già programmando e noi partiamo ancora più indietro
Mi concentro sul pensiero stupendo della prima parte del tuo articolo. Ancelotti avrebbe senso se venisse a fare il DT e cioe’ a rifondare da zero la struttura tecnica, cominciando dall’allenatore della prima squadra e proseguendo col responsabile del settore giovanile e col direttore sportivo. In panchina sarebbe solo l’ennesimo specchietto per le allodole di questa proprieta’. Carlo a giugno fara’ 66 anni, credo sia ora anche per lui di voltare pagina
Era chiaramente una provocazione …anche se per me Carlo Ancelotti può tutto per definizione …non penso che arriverà mai come comunque fatto capire nell’articolo …sarebbe probabilmente una figura troppo “impegnativa “ già un passo avanti adesso definire D S e allenatore che sembra la novella dello stento