Torna la Serie A, torna il Milan; stavolta ospite nella capitale. All’Olimpico va in scena una partita dal valore di 6 punti, uno scontro diretto valido per le sorti dell’attuale campionato e della qualificazione alla prossima Champions League: è Roma – Milan.
All’andata il Milan ebbe la meglio per 87’, conducendo per 2-0 un match che sembrava pressoché chiuso. Il risultato tramutò in 2-2 in piena zona Cesarini, dando inizio alla crisi identitaria (specie difensiva) che ha condizionato la parte centrale della stagione milanista.
Tornando al presente: i giallorossi, dopo il passaggio in semifinale di Europa League e lo scontro perso con la Dea, sono a corto di risorse. Mourinho, in virtù di ciò, è corso ai ripari con soluzioni alternative, ad esempio il tandem Abraham – Belotti dal 1’.
Mister Pioli, invece, ripropone l’undici schierato nei match contro il Napoli, dando fiducia all’intero blocco e mettendo Brahim Diaz accanto a Bennacer proponendo così il doppio trequartista. Recuperato Giroud al centro dell’attacco.
Prima del match le squadre si trovano a pari punti (e col senno di poi, ci resteranno); la posta in palio è alta. Le partite a disposizione per recuperare sono sempre meno. D’altronde la partita è molto sentita da entrambe le tifoserie, e lo si nota facilmente guardandosi intorno, sia allo stadio che sui social.
IL MATCH:
Il match comincia col palleggio prolungato del Milan: le squadre si studiano, i nervi sono tesi. Tanti contrasti, poche le occasioni create. Gioco spezzettato e poco fluido. In questa dura fase, hanno la peggio i difensori centrali: Tomori e Kumbulla. Entrambi costretti a lasciare il campo per infortunio nel primo tempo.
La partita sembra non decollare ma, nel corso del corposo recupero del primo tempo, sale in cattedra la Roma. I giallorossi alzano la pressione e al contempo accelerano i battiti dei supporters. Il Milan gestisce il possesso in modo sterile, senza mai risultare pericoloso. La Roma difende ordinatamente e riparte in velocità. L’occasione più ghiotta capita proprio sui piedi di Pellegrini, il quale calcia a botta sicura da distanza ravvicinata ma lo sfortunato Abraham, trovatosi in traiettoria, sostituisce Maignan e para il tiro del suo capitano. Il primo tempo si conclude a reti inviolate e con poche emozioni.
Nel secondo tempo la Roma riparte aggressivamente ed il Milan patisce. La partita si fa ancor più fisica, le costanti interruzioni non permettono un gioco scorrevole. Qualche imprecisione tecnica fa mugugnare il pubblico, ma la Roma sembra impenetrabile.
In campo è una vera e propria bolgia, si lotta animatamente e Orsato grazia più di una volta qualche giocatore giallorosso. Tra tutti gli interventi non sanzionati, spicca un mancato cartellino rosso a Ibanez per un bruttissimo intervento ai danni di Saelemaekers che fa di gran lunga innervosire i tifosi.
Lo stesso Saelemaekers, nella ripresa, fa tremare i cuori rossoneri dopo una bella azione combinata insieme a Giroud e Leao. Nulla di fatto: il pallone è alto.
Sul finale di partita il direttore di gara concede un altro maxi-recupero; stavolta i minuti sono 6, a testimonianza delle innumerevoli interruzioni. Sui 106 minuti totali, solamente 49’ sono stati quelli di gioco effettivo: un dato che rispecchia fedelmente (e negativamente) quanto visto.
Nel bel mezzo del recupero, cala il gelo nei cuori dei tifosi milanisti: una velenosa palla persa da De Ketelaere manda in porta Abraham e coglie di sprovvista la retroguardia rossonera: è 1-0. Ma lo stadio non si placa e il settore ospiti continua ad incitare la squadra persino nei pochi secondi che precedono il fischio finale.
A tempo praticamente scaduto è ancora Saelemaekers a mettersi in mostra: il belga approfitta di uno spiovente perfetto di Leao per trafiggere lestamente Rui Patricio. Palla sotto le gambe e 1-1, il Diavolo non molla! In extremis il Milan agguanta il pari, come all’andata, ma a parti inverse. Le urla dei festeggiamenti sono colme di rabbia e gioia allo stesso tempo, un connubio di sensazioni contrapposte che simboleggiano l’esatta percezione di questo pareggio: da un lato il rammarico per i mancati 3 punti; dall’altro la gioia per non averla data vinta alla squadra avversaria, credendoci fino all’ultima azione.
Roma – Milan, in fin dei conti, è un checkpoint neutrale di quest’ultima parte di stagione. Un risultato che sicuramente non favorisce nessuna delle due compagini interessate ma che rimescola le carte in tavola e rimette in gioco anche Inter e Atalanta dalle retrovie. Perlomeno è stata evitata la beffa.
Testa alla prossima partita: davanti c’è il mese di maggio, decisivo e colmo di impegni.
Forza Milan!
BIO: Luca Lazzaro è nato e vive a Catania, siciliano classe 1998. Diplomatosi al Liceo Linguistico, prosegue gli studi all’Università di Catania divenendo Dottore in Scienze e Lingue per la comunicazione. Tra le sue passioni, oltre il mondo del pallone, troviamo le moto. Il mondo del giornalismo lo affascina: è per tale ragione che ama scrivere e raccontare storie. Da qui nascono le collaborazioni con Talent Scout e Voci di Città, due realtà differenti che, in sinergia, lo hanno formato professionalmente. L’ambizione più grande? Fare della sua passione un lavoro a tempo pieno.