50 anni fa, il 1° luglio 1973, il Milan batte la Juventus ai rigori: Villiam Vecchi è “L’eroe dell’Olimpico”.
Quella stagione 1972-73, immortalata nella versione più bella delle figurine Panini che per la prima volta ritraeva i giocatori in azione, fu davvero interminabile. È vero che il campionato iniziava a fine settembre, ma la coppa Italia, che allora rivestiva un’importanza ben maggiore di quella di oggi, prevedeva la finale quando il solstizio d’estate era già iniziato.
Così Milan e Juventus, le protagoniste del campionato, terminato nella celebre “Fatal Verona” con i bianconeri che vinsero al fotofinish, furono impegnate nei mesi di maggio e giugno in due gironi all’italiana.
Da una parte Milan, Cagliari, Atalanta e Napoli, dall’altra Juventus, Inter, Bologna e la sorprendente Reggiana, unica di se-rie B ad avere superato il primo turno. Le vincitrici dei due raggruppamenti si sarebbero affrontate in finale. Milan e Juventus si trovarono così di fronte, entrambe con una vittoria (coppa delle coppe per il Milan e campionato per la Juventus e una delusione (scudetto buttato per i rossoneri e finale di coppa campioni persa dai bianconeri contro l’Ajax).
Si giocò allo stadio Olimpico di Roma, in una calda serata, domenica primo luglio. La gara terminò 1-1 con entrambe le reti discusse. La Juventus passò in vantaggio grazie ad una deviazione di Bettega su tiro di Anastasi, con la difesa del Milan ferma ad aspettare un fischio che non arrivò per un fallo in attacco su Dolci.
Il Milan pareggiò grazie ad un rigore trasformato da Benetti e concesso per un fallo su Chiarugi contestato dai bianconeri, tanto che Zoff si scagliò contro l’attaccante rossonero, reo di avere simulato, spintonandolo e rischiando l’espulsione.
Si arrivò così ai supplementari e infine ai rigori, dove Vecchi, come a Salonicco, confermò le sue grandi qualità proprio di fronte al portiere della nazionale. Schnellinger segnò il primo rigore, Vecchi parò quello di Causio, ma l’arbitro fece ripetere e il bianconero segnò. Al secondo tiro Benetti non fallì, mentre il portiere rossonero parò anche il tiro di Anastasi, questa volta senza muoversi in anticipo. Fu la volta di Chiarugi, che insaccò con sicurezza, mentre Bettega si fece ipnotizzare dal numero uno di Scandiano.
Dopo tre tiri il Milan era avanti 3-1 nella sequenza, ad un passo dalla conquista della Coppa che fu sancita dal gol di Biasiolo che avrebbe reso inutili gli ultimi tiri. All’epoca però era prassi completare la sequenza, anche se ininfluente, così Spinosi spedì alle stelle il suo penalty, Magherini segnò anche l’ultimo, per il Milan, mentre Vecchi si prese la soddisfazione di parare anche quello di Cuccureddu, l’autore del gol del sorpasso all’ultimo minuto in campionato.
Anche in questo caso l’arbitro fece ripetere, e il successivo tiro terminò in rete fissando il risultato finale sul 6-3 per il Milan. In pratica Vecchi avrebbe neutralizzato quattro tiri su cinque se l’arbitro non ne avesse fatti ripetere due.
«Quando si para un rigore ci vuole soprattutto molta fortuna. E io l’ho avuta tutta questa sera. In campionato invece andavo sempre dalla parte opposta, stavolta ho azzeccato quasi tutte le mosse» dichiarò il numero uno rossonero con la consueta modestia, precisando: «Avevo le idee chiare su come tirano i rigori Causio e Anastasi, e questo mi ha aiutato molto. Ma io credo che la parata decisiva sia venuta sul tiro di Bettega. Qui proprio ho tirato a indovinare».
BIO:Antonello Cattani, classe 1966, reggiano. Tifoso della squadra granata della propria città, è milanista dal 1973, oltre che sostenitore della nazionale scozzese, tanto da fondare una sezione italiana della Tartan Army.
- Ha pubblicato tre volumi per Urbone Publishing: Ti amerei anche se vincessi, confessioni di un tifoso scozzese (2018), La traversa spezzata. gli scozzesi conquistano Londra (2020), La Regia di Pippo (2022). Sta curando la biografia di Villiam Vecchi di prossima uscita.
2 risposte
Mancava Rivera?
Si, Rivera era squalificato in quanto diffidato fu ammonito nella partita precedente contro il Napoli